“Ci usano come capro espiatorio per addebitarci tutte le colpe del mondo. Noi al contrario portiamo vantaggi ai consumatori ma anche alla industry”. Lo dice in un’intervista al Sole24ore Benedetto Levi, amministratore delegato di Iliad italia, l’operatore francese che ha fatto il suo ingresso nel mercato italiano dopo la fusionetra Wind e Tre.
Levi risponde così con fermezza a tutti coloro, tra gli addetti ai lavori, che imputano proprio alla concorrenza sulle tariffe portata dal nuovo operatore mobile il momento di difficoltà registrato dalle telco in Italia: “Le cause che hanno impattato, se parliamo dei cali di fatturati, sono altre”, sottolinea Levi, citando tra queste “il ritorno alla fatturazione mensile” e “la cancellazione dei sovraccosti di roaming nella Ue – prosegue – C’è poi il sempre maggior utilizzo dei servizi Ott che hanno ridotto significativamente l’uso di sms”.
Passando al bilancio di Iliad, che nel 2018 si è chiuso con perdite per 52 milioni di euro, Levi non è preoccupato: quello di Iliad è stato “il miglior lancio della storia di un operatore mobile”, e “una perdita in fase di startup – spiega – è ampiamente prevista e il giudizio sull’Italia è positivo e privo di zone d’ombra, con il raggiungimento di 2,8 milioni di utenti in 7 mesi, un fatturato sui 125 milioni e un livello di apprezzamento molto alto”.