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Iliad “pigliatutto”, portabilità nel caos: le telco a rapporto da Agcom

I passaggi da un operatore all’altro “congestionati” dall’elevato numero di migrazioni all’operatore francese. Troppi ritardi. Summit tra le compagnie e l’Autorità per trovare presto una soluzione

Pubblicato il 30 Ago 2018

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Scoppia il caso “portabilità”. Lo sbarco di Iliad ha provocato uno tsunami nelle procedure di passaggio da un operatore all’altro. Secondo quanto risulta a CorCom ad essere più in difficoltà è Vodafone che non riesce ad evadere le richieste di portabilità dei clienti. Il problema si è manifestato nei giorni scorsi con i passaggi verso Iliad che possono durare fino a 10 giorni invece dei canonici 3.

Ma adesso, a cascata, il problema investe anche i clienti che da Vodafone vogliono passare a Wind e 3. Anche in questo caso si registra un ritardo nella portabilità di circa 7 giorni. Secondo quanto risulta a CorCom, Agcom ha convocato gli operatori oggi 31 agosto per trovare una soluzione al problema. Lo scorso 16 agosto è arrivata sul tavolo dell’Autorità una segnalazione ufficiale.

I ritardi sono legati a quanto stabilito dalla delibera Agcom 147/11/CIR che prevede un limite giornaliero sulla portabilità pari a 30mila richieste, tetto che però le compagnie possono sforare se si manifesta un aumento notevole delle richieste.

“Al verificarsi di accumuli di arretrati di lavorazione di ordinativi di portabilità – si legge nella delibera – gli operatori cooperano nell’adottare misure straordinarie per lo smaltimento di tali arretrati, individuando le modalità operative idonee a minimizzare gli impatti sugli operatori fissi e terze parti che partecipano al processo in atto ed a minimizzare i disservizi all’utenza.

Gli operatori sono obbligati a comunicare entro il 10 del mese il numero giornaliero di richieste di portabilità ricevute nei due mesi precedenti.

Vodafone ha formalmente adempiuto al suo obbligo ed è passata prima dai previsti 30mila a 33mila e poi a 36mila, a partire dal 3 settembre.

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