IL REPORT

In Italia fibra da “record”: case cablate in aumento del 43%

Secondo l’Ftth Market Panorama di Idate sono 6,295 milioni le abitazioni servite nel nostro Paese. Outlook Europa: entro il 2025 le abitazioni connesse saranno pari a 187 milioni

Pubblicato il 14 Mar 2019

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È boom di fibra, sia a casa (Ftth) che al condominio (Fttb). E l’Italia è davanti, con una forte accelerazione nella copertura e una buona crescita anche delle sottoscrizioni. Secondo quanto riporta il Ftth Market Panorama realizzato da Idate per la Ftth Conference 2019, infatti, l’Italia ha visto una crescita eccezionale nel numero di case cablate, passate da 4,399 milioni di unità a settembre 2017 a 6,295 milioni di unità a settembre 2018, con un aumento totale del 43.12%. E la fibra continua a crescere, sia per copertura che per abbonati in tutta Europa.

Il numero di abbonati europei alla fibra a domicilio (Ftth, Fiber to the home) e fibra al palazzo (Fttb, Fiber to the building) è infatti aumentato del 15,7% nella Ue a 39 da settembre 2017 con oltre 59,6 milioni di abbonati complessivi Ftth/B nel settembre 2018. Sebbene la Russia sia il leader in termini di abbonati Ftth/B nella regione europea, ha mostrato un tasso di crescita inferiore rispetto ad altri paesi europei che stanno recuperando rapidamente, con una crescita complessiva del 21%.

Non è aumentato solo il numero di sottoscrittori ma anche la disponibilità della fibra. Infatti l’implementazione di entrambe le reti, Ftth e Fttb, è aumentata in con tassi più alti di sempre. Entro settembre 2018 si stima che la copertura della Ftth/B abbia raggiunto il 46,4% dei paesi dell’Europa a 39, e il 36,4% dei 28 paesi della Unione europea. C’è una chiara tendenza al rialzo da settembre 2015, periodo in cui il tasso di copertura stimato nella regione era del 39% nell’Europa a 39 e del 27,2% nell’Europa a 28.

Quest’anno, il paese che aggiunge il maggior numero di abbonati in valore assoluto è della Ue. La Spagna ha aggiunto infatti un milione e 858.743 nuovi abbonati Ftth/B, la Francia è arrivata seconda con un milione e 480.220 nuovi abbonamenti Ftth/B, mentre la Russia ha visto rallentare la crescita della base di abbonati Ftth/B con soli un milione e 256mila nuovi clienti Ftth/B.

Anche altri paesi hanno registrato aumenti significativi, sia in proporzione che in valore assoluto: la Repubblica Ceca con 523.950 nuovi abbonati e l’Italia con 449.637 nuovi abbonati. L’Italia ha visto una crescita eccezionale nel numero di case cablate, passate da 4.398.435 a settembre 2017 a 6,295 milioni a settembre 2018 con un aumento totale del 43.12%.
Il tasso di adozione è salito al 37,4% per l’Europa a 39 dal 34,8% dell’anno precedente, e con un tasso di adozione per l’Europa a 28 (38,2%) che ha superato per la prima volta l’indice dell’Europa a 39. Paesi come Andorra, Bielorussia, Belgio, Lettonia, Paesi Bassi e Romania registrano oggi un tasso di utilizzo superiore al 50%.

Da un punto di vista storico, nell’evoluzione delle tecnologie della fibra, si nota una evoluzione che ha portato a una predominanza, registrata a settembre 2018, dell’architettura Ftth su quella Fttb (56% contro 44%). Nella regione europea, i player alternativi sono i più coinvolti nell’espansione della fibra sia Ftth che Fttb, con un contributo del 55% circa degli attori complessivi nel mercato Ftth/B. Inoltre, nota il rapporto, i governi e le autorità locali sono sempre più coinvolti nei progetti che riguardano la cablatura della fibra, sia direttamente firmando accordi con gli operatori di telecomunicazioni, sia attraverso fondi pubblici. Il rapporto nota anche che gli operatori incumbent di alcuni paesi hanno iniziato a modificare la propria strategia per implementare soluzioni “pure” di Ftth, invece di continuare lo sviluppo di reti legacy basate su rame o su cavi.

Nel futuro, che va fino al 2025, il rapporto di Ftth Council Europe prevede sia una crescita delle case connesse dalla fibra nell’Europa a 28 pari a 187 milioni. Il rapporto prevede anche che gli incentivi pubblici verso le tecnologie basate sulla fibra aiutino in tutta Europa la posa di nuovi cavi e quindi una copertura sempre più ampia, favorita anche dal previsto switch-off delle reti di rame.

I numeri di Open Fiber

Con oltre 5 milioni di unità immobiliari già cablate in Ftth – la fibra che arriva direttamente all’interno di case, aziende e sedi della Pubblica Amministrazione – in tutto il territorio nazionale e un piano che prevede l’infrastrutturazione di circa 8000 Comuni, Open Fiber – si legge in una nota della società – sta trainando lo sviluppo digitale dell’Italia grazie ad una rete di ultima generazione, in grado già oggi di raggiungere la velocità di 1 Gigabit al secondo (Gbps) e di accogliere tutte le successive evoluzioni della tecnologia. Considerando l’incremento annuale di unità immobiliari citato da Idate (relativo al periodo settembre 2017-settembre 2018), di circa 1,9 milioni di unità immobiliari, Open Fiber evidenzia che il proprio contributo a questa crescita è pari a circa il 75%.

“I numeri diffusi ad Amsterdam evidenziano il ruolo che Open Fiber sta giocando nel promuovere lo sviluppo infrastrutturale del Paese – afferma Elisabetta Ripa, amministratore delegato dell’azienda – E’ sempre più diffusa e percepita inoltre a livello continentale la necessità di realizzare reti interamente in fibra ottica, in modalità Ftth, capaci di supportare pienamente la rivoluzione digitale in atto, soprattutto in quelle aree che soffrono maggiormente il divario digitale”.

“La Conferenza di Amsterdam ha anche confermato la crescente diffusione del modello wholesale only, scelto fin dall’inizio da Open Fiber, e il crescente favore col quale questo modello è visto dai Governi e dai regolatori, oltre che dall’Unione europea – aggiunge Franco Bassanini, presidente di Open Fiber – Dovunque esso consente di accelerare la costruzione della infrastruttura del futuro basata sulla fibra per le Tlc fisse e anche per quelle le mobili (5G). È emerso inoltre che le sinergie fra Ftth e 5G sono maggiori del previsto e possono consentire enormi risparmi”.

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