Nel Regno Unito il black out è iniziato alle 5 del mattino di ieri: gli smartphone dell’operatore mobile O2 hanno smesso di funzionare a causa di un problema tecnico alla rete Ericsson. Ma il problema non si è limitato all’isola britannica: più o meno nelle stesse ore il servizio 4G si è interrotto anche in Giappone per i clienti di Softbank, e in una serie di altre zone a macchia di leopardo, coinvolgendo gli operatori che utilizzano sistemi di rete Ericsson e lasciando senza servizio milioni di utenze su scala globale.
A spiegare la situazione è successivamente intervenuta proprio Ericsson, che ha motivato l’interruzione spiegando che è con ogni probabilità attribuibile a un certificato scaduto di un software, anche se “un’analisi più completa e dettagliata – spiega la società – è ancora in corso”. “Uno dei nostri fornitori globali – prosegue l’azienda – ha identificato un problema software globale nel sistema”, aggiungendo di essere al lavoro per minimizzare l’impatto del malfunzionamento e accelerare ovunque la ripresa del servizio.
Nello specifico, secondo la ricostruzione di Ericsson, il problema si sarebbe verificato in alcuni specifici nodi della rete, manifestandosi “per un numero limitato di utenti in diversi Paesi”, quelli cioè che utilizzavano due specifiche versioni del software Sgsn-Mme, (Serving GPRS Support Node – Mobility Management Entity).
Già durante il corso del 6 dicembre, specifica l’operatore di rete, la maggior parte dei problemi sono stati risolti e i servizi sono stati ripristinati.