Rischia di chiudere la Celltell, una delle aziende colpite dall’incendio del 19 marzo scorso nell’area ex Olivetti di Scarmagno (Torino): in pericolo ci sono 200 posti di lavoro. È l’allarme che arriva dal tavolo regionale a cui partecipa la direzione del ministero dello Sviluppo Economico (non si sono presentate però due aziende, Innovis e Comdata). Una cinquantina di lavoratori ha manifestato davanti all’assessorato regionale al Lavoro.
La situazione a Scarmagno rimane difficile: tutte le attività che si svolgevano nel capannone ex Olivetti andato a fuoco sono ferme e circa 350 lavoratori sono ancora in cassa integrazione. Anzi la situazione si è aggravata perché, spiega la Fiom, “la crisi di Telecom sta portando via lavoro in particolare alla Innovis che ha messo in cassa integrazione una decina dei dipendenti che erano rientrati”. Sono rientrati finora tutti i 260 dipendenti di Comdata e una piccola parte di quelli di Innovis (20 su 180), spostati nelle sedi di Ivrea.
Celltell sostiene di poter resistere solo un mese, poi rischia la chiusura nonostante il lavoro non manchi: su 216 dipendenti una cinquantina è impegnata in attività di magazzino a Scarmagno, in un altro capannone della zona. Dei 42 lavoratori di Wirelab sono rientrati solo circa 12 impiegati.
L’assessore regionale Claudia Porchietto chiederà un incontro alla Telecom per sensibilizzarla sui problemi delle aziende e sollecitare il mantenimento delle commesse. Durante l’incontro è anche emersa una valorizzazione fuori mercato dell’area di Scarmagno, con un aumento del 25-30% dei prezzi di locazione e la richiesta che gli interventi di manutenzione straordinaria siano tutti a carico delle aziende. Se non si troverà un accordo con la proprietà sui contratti di locazione del terreno, la Regione s’impegnerà per cercare un nuovo sito nella zona. “C’e’ chi vuole lucrare sull’area – chiude l’assessore -. Una situazione inaccettabile che le istituzioni non possono che denunciare e condannare. Abbiamo richiamato il fondo immobiliare alle proprie responsabilita’ sociali”.
Il gravissimo incendio divampato marzo nei magazzini e laboratori dell’azienda di telefonia Celltel ha causato danni stimati nell’immediato in almeno 3 milioni di euro. A causa del rogo stati fatti evacuare circa 500 operai, quelli della Celltel e di alcune aziende vicine, in particolare Comdata, Innovis (Gruppo Comdata) e Wirelab.
A una settimana dall’incendio il Gruppo Comdata ha comunicato “la ripresa in tempi rapidissimi delle attività facenti capo al sito operativo” negli uffici di Ivrea.