IL RANKING

Intelligenza artificiale, le telco affinano strategie e use case. Ma la maturità è lontana



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Secondo i risultati dell’indagine di NetConsulting cube, tra le aziende prevale l’adozione “tattica”, con organizzazioni parzialmente orientate alla tecnologia. Il 44% ha roadmap e budget dedicati, ma nessuna è AI-driven

Pubblicato il 1 apr 2025



AI, intelligenza artificiale

Sui progetti con l’AI le grandi imprese italiane avanzano, ma spesso ancora senza un piano strategico, lontane da una vera Ai maturity. Più di un’azienda su due (56%) nel nostro Paese è, infatti, ancora in fase esplorativa delle possibili applicazioni dellintelligenza artificiale. Poco meno della metà delle organizzazioni dei comparti Tlc&Media (44%) ed Energy&Utilities (46%) ha già predisposto una roadmap strategica e solo il 41% dichiara di avere previsto un budget per le soluzioni Ai. Tuttavia il 27% degli intervistati stima un aumento anno su anno del budget per l’Ai compreso fra il 15 ed il 30%.

Sono solo alcuni dei dati emersi dal rapporto Aimm: l’adozione dell’Ai nelle aziende italiane. I risultati della survey e dell’Ai Maturity model, l’indagine promossa e ideata da NetConsulting cube in collaborazione con Engineering, Fastweb, ServiceNow e Tim con il supporto di un Advisor board rappresentativo delle aziende coinvolte.

L’indagine ha coinvolto 82 aziende di grandi dimensioni, con un fatturato superiore ai 500 milioni di euro e almeno 500 dipendenti, ed un panel composto in prevalenza da imprese appartenenti al comparto industriale (34%) – in particolare a quello manifatturiero – e ai settori bancario (7%), assicurativo (9%), Energy&Utilities (14%) e Telco & Media (10%).

Ai Maturity model, come si posizionano le aziende italiane

Il Maturity Model messo a punto da NetConsulting cube rappresenta una base di partenza per misurare lo stato dell’arte delle aziende italiane nel percorso di adozione dell’Ai e individuare le azioni da intraprendere per un’implementazione consapevole e integrata nei processi e nelle strategie aziendali.

Una sorta di benchmark multidimensionale, che in base ai dati raccolti e alla loro analisi qualitativa, esprime il livello di maturità di ciascuna azienda nel percorso di adozione dell’Ai attraverso un indice complessivo (l’Ai Maturity Index), risultato della valutazione di cinque macro-dimensioni: Strategia e Organizzazione; Tecnologie Dati e Architettura; Use Case & Business Model; Skill e Cultura; Compliance e governance.

“Proseguiamo con convinzione le nostre analisi con l’approccio del Maturity Model, avviato dieci anni fa, per ragionare insieme ad aziende, utenti e player, su un uso del digitale che renda sempre più performanti i processi e che migliori realmente la competitività delle aziende”, spiega Annamaria Di Ruscio, Presidente e Ad, NetConsulting cube.

Le telco a metà strada

L’indice sintetico “Ai Maturity Index” – che combina le due macro-dimensioni “Tecnologie e Competenze” e “Strategia e Vision” per tracciare un ranking dei settori rispetto al livello di maturità complessivo – vede al primo posto il settore Bancario (57,1 su 100). A seguire, i comparti Energy e Utilities (52,2 su 100), Assicurazioni (47,4 su 100), Tlc&Media (40,9 su 100).

Molto distaccati dagli altri settori sono Industria (27,1 su 100), Servizi&Trasporti (21,2) e Gdo&Retail (19,2), che hanno l’indice medio più basso.

L’approccio esplorativo all’Ai e alle sue possibili applicazioni in azienda (“Evaluation State”) accomuna trasversalmente diversi settori, risultando prevalente nei comparti Servizi&Trasporti (81,8%), Gdo&Retail (78,6%), Industria (71,9%), Tlc&Media (44,4%) e Assicurazioni (37,5%).

“Per integrare l’Ai nei processi e conseguirne a pieno i benefici è necessario un approccio olistico che indirizzi sia i temi organizzativi e di governance, che tecnologici e infrastrutturali”, sottolinea Rossella Macinante (BU Leader di NetConsulting cube).

Ai Strategy, una roadmap per il 44% delle Tlc

La definizione di una strategia per l’adozione dell’Ai rappresenta il primo passo per fare un cambio di paradigma reale; tuttavia solo il 25,8% del panel ha già integrato l’Ai nel proprio piano industriale, considerandola una priorità, sebbene non si tratti di una situazione omogenea.

Il rapporto rivela, inoltre, che fra le capofila dellAi Strategy” ci sono le imprese dei settori Telco&Media (44%) ed Energy&Utilities (46%), che si distinguono per una presenza significativa di aziende, che hanno già predisposto un piano strategico con un budget dedicato.

A seguire il settore bancario (43%), quello delle assicurazioni (25%) e dei Trasporti&Servizi (27%).

Fra le principali azioni intraprese a supporto dell’implementazione dell’AI Strategy c’è la definizione da parte del 49% delle aziende di una roadmap con tempi e ambiti definiti per l’adozione di use case.

Prevalgono gli adopters “tattici”

L’AI Maturity index evidenzia che il settore bancario presenta la maggiore concentrazione di Newbees (71,4%), ovvero di aziende che hanno appena definito la strategia e che implementeranno i primi progetti nel corso del 2025.

Fanno capolino, invece, nei settori Energy&Utilities (23,1%), Tlc&Media (22.2%), Industria (18,8%) e Servizi&trasporti (9,1%) i Tactical adopters, ovvero aziende che hanno, anche solo parzialmente, implementato un’organizzazione orientata all’Ai e stanno già producendo alcuni use case in modo tattico.

Ultimi, ma non per importanza, gli Ai Pioneers, aziende che hanno implementato un’organizzazione orientata all’Ai per l’ottimizzazione delle operations, con una incidenza maggiore nell’Energy & Utilities (30,8%) e nelle Assicurazioni (25%), più contenuta in Banche (14,3%), Tlc&Media (11,1%) e Gdo&Retail (7,1%).

Assenti le aziende Ai-driven, che hanno adottato una strategia nella quale l’Ai è parte del modello di business e dello sviluppo dei prodotti e servizi, con un livello di maturità molto elevato e tutte le Business units orientate a sfruttare l’Ai come leva competitiva e integrata nei processi chiave dell’azienda.

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