FREQUENZE

Interferenze Lte-Tv: falsa partenza per lo sportello Help

Mise e Fub aprono un sito di aiuto rivolto agli utenti sul rischio disturbi smartphone-digitale terrestre. Ma ancora nessun accordo tra operatori e nessun regolamento messo a punto. E il sito rimane “vuoto”

Pubblicato il 23 Gen 2013

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Falsa partenza sul nodo interferenze. Giocando vistosamente d’anticipo il ministero dello Sviluppo economico e la Fondazione Bordoni attivano lo sportello online Help Interferenze (www.helpinterferenze.it): ma al netto di qualunque regola o decisione concreta in vista del caos che rischia di abbattersi sulle Tv degli italiani. Con la prossima accensione delle reti mobili superveloci 4G sulle frequenze degli 800Mhz (appena rilasciate dalle Tv locali) si prevede infatti una “sovrapposizione” di segnali fra gli smartphone e il digitale terrestre con consueguente accecamento delle trasmissioni tv: rischio ampiamente pianificato e risolto in altre parti d’Europa, ma in Italia lontano dalla soluzione. Ancora nessun sostanziale accordo fra gli operatori di Tlc è infatti stato raggiunto. E nessun regolamento è stato scritto. Secondo il decreto Crescita 2.0, che contiene la norma che riguarda la costituzione di un fondo delle telco, approvato il 13 dicembre, il regolamento dovrà essere emenato entro metà febbraio.

Peccato però che il sito Help Interferferenze, che il Mise ha affidato alla Fub, abbia messo già online le regole dettagliate che i cittadini dovranno seguire per segnalare i disturbi al segnale tv. “In caso di disturbi, nella ricezione di uno o più canali o di oscuramento totale della tv – si legge nella home page – l’utente privato o l’amministratore del condominio può registrarsi al sito attraverso l’apposito web form e inviare una segnalazione con la richiesta d’intervento. In presenza dei requisiti tecnici e amministrativi richiesti per l’accesso al servizio, sarà inviato senza alcun costo per il cittadino un antennista che effettuerà l’intervento di ripristino della corretta ricezione dei segnali televisivi presso l’indirizzo segnalato dal richiedente”. E ancora inattivo, del resto, è il call center che sarà gestito dalla Fub.

Secondo quanto previsto dal Decreto Crescita 2.0, l’installazione dei filtri anti interferenza sarà finanziato dagli operatori tramite un apposito fondo. Il contributo di ciascun operatore sarà proporzionale al disturbo arrecato. Il rischio di interferenze è concreto, come confermano le stime della Fondazione Ugo Bordoni (Fub), braccio operativo del Mise in tema di spettro radio, che stima in 700mila le abitazioni a rischio interferenza sul territorio. L’accensione dei ripetitori Lte a 800 Mhz da parte degli operatori è prevista in maniera graduale entro giugno.

Sulle interferenze oggi si registra il caso canone Rai. Il sito Help Interferenze prevede che l’installazione gratuita dei filtri anti-interferenze sia riservata ai cittadini in regola con il canone Rai. Ma l’Adiconsum ha chiesto al ministero dello Sviluppo economico di cambiare questa posizione, giudicata “illegittima e iniqua”: l’associazione chiede una pronta modifica dei termini di intervento anti-interferenze.

“Se le indicazioni fornite dalla Fondazione Bordoni saranno accolte – dice Pietro Giordano, segretario generale Adiconsum – si commetterebbe un grave errore ed un’iniquità. Il canone Rai, infatti, ha natura tributaria e non ha nulla a che vedere con la fornitura del servizio pubblico essenziale come è la televisione”.

“Non è possibile mischiare il diritto dei consumatori di accedere ad un servizio pubblico essenziale (vedi art.1 L. 103/75) – continua Giordano – con il dovere di pagare la tassa di possesso della tv (c.d. canone Rai). Il diritto va garantito e, ove si rilevi che il canone non è stato pagato, lo Stato ha gli strumenti per richiedere il pagamento dello stesso”. “La problematica delle interferenze, in fin dei conti – prosegue Giordano – riguarda un danno subito da un privato, per l’attività posta in essere da un altro privato (cioè colui che utilizza la tecnologia Lte). Nulla esclude dunque che il privato consumatore possa azionare delle cause civili volte ad ottenere un risarcimento del danno subito”.
“Adiconsum – conclude Giordano – chiede al Ministero dello Sviluppo Economico, che coordina il tavolo tecnico sulla Lte, di intervenire immediatamente garantendo l’applicazione gratuita dei filtri a tutti i cittadini che segnaleranno le interferenze, indipendentemente dal canone televisivo”.

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