Giallo sul regolamento anti-interferneze Lte. Secondo il Dipartimento delle Comunicazioni, il testo si trova già dalla settimana scorsa all’attenzione del Consiglio di Stato, per un parere consultivo. Ma altre fonti sempre all’interno del Mise fanno sapere invece che il regolamento deve ancora essere firmato e si trova ancora all’Ufficio Legislativo del gabinetto del Mise, che se ne sta occupando, e che il documento è ancora alla firma del ministro, attesa nel giro di pochi giorni per essere inviata poi al Consiglio di Stato.
Il testo del regolamento, frutto del lavoro del Tavolo anti-interferenze del Dipartimento delle Comunicazioni, “è stato inviato al Consiglio di Stato la settimana scorsa – dice la dirigente del Mise Donatella Proto, responsabile del tavolo ministeriale sui problemi post asta Lte –, siamo in attesa del parere”.
Il Consiglio di Stato ha 45 giorni di tempo per esprimersi e rispedire al Mise il regolamento definitivo, con eventuali modifiche e revisioni. A quel punto, sarà compito del Mise emanare il regolamento, previsto dal Decreto Crescita 2.0, che fissa la percentuale a carico delle telco per gli eventuali disturbi provocati al segnale di ricezione televisivo degli utenti. I risarcimenti saranno commisurati ai disturbi arrecati dalle singole telco.
Il rischio interferenze al segnale di ricezione della tv digitale terrestre riguarda soltanto le frequenze a 800 Mhz, che sono state acquistate da Tim, Vodafone e Wind (H3g esclusa) in sede di asta Lte. Il regolamento prevede il pagamento da parte delle telco per il filtro e l’intervento dell’antennista, in caso di disturbi al segnale tv di cittadini e condomini. Gli antennisti avranno il compito di intervenire per conto e a carico delle telco, su segnalazione del servizio helpinterferenze.it e del call center anti-interferenze, entrambi gestiti dalla Fondazione Ugo Bordoni (Fub), braccio operativo del Mise in tema di spettro radio.
La firma della convenzione fra la Fondazione Ugo Bordoni e le telco per il finanziamento del sito helpinterferneze.it e del call center “avverrà contestualmente all’approvazione del regolamento”, aggiunge Donatella Proto.
In attesa del via libero definitivo, l’accensione dei ripetitori Lte a 800 Mhz è in stand by, anche perché per ora in Italia non sono disponibili smartphone e tablet che funzionano su queste frequenze. I servizi Lte attivi nel nostro paese ad oggi viaggiano sulle frequenze a 1800 Mhz che non provocano alcun tipo di interferenza.