Prime difficoltà per il tavolo tecnico del Mise che studia i problemi delle interferenze fra Lte e segnale di ricezione della Tv digitale. La riunione del tavolo, in calendario entro il mese di settembre, è slittata a data da destinare. Secondo quanto risulta al Corriere delle Comunicazioni, non risulta però alcuno scioglimento “formale” del tavolo tecnico, che anzi, secondo il Dipartimento delle Comunicazioni, “proseguirà le sue attività di sperimentazione sul campo e in laboratorio anche in futuro”. Ciò non toglie che la battuta d’arresto mette in stand by la soluzione del problema interferenze, che sarà di attualità da gennaio, con l’accensione delle prime frequenze a 800 Mhz da parte di Telecom Italia, Vodafone e Wind.
Dal Dipartimento delle Comunicazioni assicurano che il tavolo tecnico Lte-Tv digitale, al quale partecipano anche gli operatori insieme alle emittenti nazionali e locali, “non è stato sciolto. Si tratta soltanto del rinvio di qualche giorno della riunione per condividere con operatori e emittenti tv i risultati delle sperimentazioni sul campo e delle simulazioni effettuate in laboratorio”, dice Donatella Proto, la dirigente del Dipartimento delle Comunicazioni responsabile del tavolo tecnico, al quale partecipa anche la Fub, Fondazione Ugo Bordoni.
Secondo fonti vicine al dossier, prima di convocare il tavolo tecnico sarebbe auspicabile sciogliere il nodo normativo del fondo delle telco, che dovrebbero finanziare gli interventi necessari per mitigare i disturbi che il 4G provocherà sulle antenne di ricezione del digitale terrestre. In altre parole, prima di riunire il tavolo tecnico bisognerebbe sciogliere il problema dell’istituzione del fondo delle telco osteggiato da Telecom Italia e Vodafone, contrarie a pagare per eliminare le interferenze provocate da Wind. Una norma in tal senso era comparsa la settimana scorsa in una delle ultime bozze del Decreto Sviluppo Bis, ma era stata poi stralciata per le polemiche fra gli operatori.