IL DOCUMENTO

Internet, a ottobre arriva la Carta dei diritti

L’annuncio del presidente della commissione di studio della Camera dei Deputati, Stefano Rodotà: “Vogliamo salvaguardare il web come luogo di democrazia partecipativa”. Il testo sarà pronto per il 13 del prossimo mese, in concomitanza con la Conferenza internazionale dei diritti applicati alla Rete

Pubblicato il 22 Set 2014

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Una conferenza internazionale sui diritti fondamentali applicati alla rete da tenere il 13 e 14 ottobre. Per quella data la commissione di studio per la redazione di principi e linee guida in tema di garanzie, diritti e doveri per l’uso di internet istituita presso la Camera dei deputati, avrà finito il lavoro, come ha spiegato il presidente Stefano Rodotà: “Lo stato dell’arte è buono, abbiamo lavorato su una prima bozza di dichiarazione dei diritti di internet”, ha detto Rodotà al termine dei lavori della Commissione.

“Carte dei diritti ce ne sono già tante”, ha spiegato ancora Rodotà, “ma tendevano a ripetere all’impronta quanto è contenuto nelle costituzioni dei vari Paesi. Noi intendiamo invece concentrarci sui diritti che Internet ha fatto nascere o ha messo in discussione, come nella sfera della privacy, un concetto che si è molto ampliato con internet, basti pensare ai social network e al fatto che in essi il nostro privato è inserito in uno spazio molto, ma molto pubblico”.

Una volta messo a punto, il documento sarà sottoposto al vaglio del Parlamento, “ma non rimarrà chiuso nelle mura delle Camere italiane”, assicura ancora Rodotà, né sarà chiuso al lavoro degli esperti che compongono la commissione. “Abbiamo deciso di lavorare per emendamenti”, ha spiegato l’ex presidente dell’Autorità per la protezione dei dati personali.
“Non c’è alcuna definitività in questo lavoro”, ha aggiunto spiegando che i risultati saranno resi trasparenti e aperti alle considerazione dei cittadini grazie ad un link apposito creato sul sito della Camera. A portare la Camera dei Deputati ad ospitare la commissione è stato il ‘corpus’ di documenti ampio e disomogeneo: “occorreva che qualcuno formulasse una serie di questioni in maniera organica. Credo che abbiamo fatto molti passi avanti e nella testa di tutti c’è già una bozza di più stretta attualità. Entro il 29 settembre arriveranno questi emendamenti che saranno base per lavorare in vista della conferenza del tredici e quattordici”, ha concluso Rodotà.

Rodotà ha spiegato che lo scopo della carta che la commissione sta elaborando è “quello di scrivere i diritti propri di internet, quelli fondamentali dei cittadini nella tutela della loro sfera privata in un ambiente pubblico; salvaguardare internet come luogo della democrazia partecipata e il suo rapporto con la libertà economica”. Non necessariamente il testo servirà a produrre una legge del Parlamento, anche se potrà servire per il lavoro parlamentare: “La mia ipotesi è che questo documento possa contribuire a un dibattito internazionale”, ha spiegato Rodotà.

Uno dei membri della commissione, il deputato del M5S Diego De Lorenzi, ha precisato che spetterà alla componente parlamentare l’eventuale iniziativa legislativa. Dopo la messa a punto della bozza della carta dei diritti e dei doveri di internet si procederà infine a una consultazione online, aperta a tutti i cittadini, per produrre un testo finale.

“Internet sta diventando sempre di più una dimensione della nostra esistenza – spiega Stefano Quintarelli, deputato di Scelta Civica e presidente del comitato di indirizzo dei Agid – Una buona parte delle nostre relazioni sociali ed economiche si svolgono in rete e quindi mettere a fuoco quali sono responsabilità, diritti e doveri è sicuramente un passaggio importante”.

“L’ obiettivo -specifica- è di andare a scrivere una carta di principi, di diritti e doveri di internet. Vogliamo arrivare ad avere un primo documento per il 14 ottobre e quindi stiamo lavorando a eccellente ritmo. Ci sarà anche una consultazione pubblica”.

“E’ una carta -spiega Quintarelli- che poi verrà data alla commissioni parlamentari competenti” come base di una futura normativa. “Su questa necessità c’è unanimità, non c’è nessuno -conclude- che non concordi sull’opportunità dell’ iniziativa”.

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