Con investimenti pari a 1,5 miliardi di euro nel periodo 2025-2030 (circa euro 600 milioni nel solo biennio in corso), il nuovo piano industriale di Inwit punta a confermare la leadership della società guidata da Diego Galli nelle torri facendo leva su tre pillar: stimolare la crescita di mercato delle coperture indoor e dei grandi progetti infrastrutturali “smart” (in particolare smart city e smart transportation), migliorare l’efficienza dei costi attraverso un rilevante piano di acquisizione terreni e avviare un progetto di autoconsumo diffuso di energia rinnovabile.
Sul fronte della struttura finanziaria e delle scelte di allocazione di capitale, la strategia, esaminata e approvata dal consiglio di amministrazione della società, conferma un target strutturale di leva finanziaria (rapporto tra indebitamento netto ed Ebitda) nel range tra 5 e 6 volte (tra 5 e 5,5 volte nel breve termine), coerente con l’attuale profilo di credit rating.
Le leve operative e gli obiettivi del piano industriale di Inwit
Il piano 2025-2030 prevede una maggiore focalizzazione sugli asset real estate di Inwit, secondo due principali filoni. È infatti previsto un importante piano di acquisto di terreni che, portando la proporzione dei lotti di proprietà oltre il 20% nel 2026 e oltre il 30% nel 2030, ridurrà in misura significativa i lease cost, supportando l’obiettivo di un EbitdaaL margin a circa il 78% nel 2030 dall’attuale 72%.
Inoltre, Inwit lancia un nuovo progetto di produzione e autoconsumo diffuso di energia solare, facendo leva sul proprio portafoglio di torri e terreni e nell’ambito degli Msa con i propri clienti. Si tratta di un investimento di circa 100 milioni di euro nel periodo 2025-2027 con impatto previsto sull’EbitdaaL di oltre 10 milioni di euro a partire dal 2028.
Nell’orizzonte 2025-2030 gli investimenti, oltre all’acquisto di nuovi terreni, saranno indirizzati in prevalenza a: realizzazione di nuove torri rawland e rooftop; ulteriore sviluppo di smart infrastructure, Das, IoT e, nel medio periodo, small cells.
Sulla base di questa impostazione strategica, sono previsti ricavi in crescita tra i 1,070-1,090 miliardi nel 2025, 1,135-1,165 miliardi nel 2026 e 1,325-1,375 miliardi nel 2030. Il margine ebitdaal è atteso in aumento a oltre il 73% nel 2025, circa il 75% nel 2026 e 78% circa nel 2030. Il dividendo per azione è previsto in crescita del 7,5% l’anno fino al 2026, confermando la precedente dividend policy. Successivamente si prevede un’estensione della dividend policy fino al 2030 prevedendo il dividendo per azione in crescita media annua di almeno il 5% fino al 2030.
“Il piano industriale”, recita una nota del gruppo, “riflette l’attuale contesto macroeconomico, industriale e di mercato e conferma la capacità di Inwit di intercettare la crescente domanda di infrastrutture digitali, investendo per sviluppare i propri asset e puntando ad una continua crescita dei principali indicatori industriali, economici e finanziari.
I conti del 2024 e gli strumenti di remunerazione per gli azionisti
Il cda di Inwit ha anche approvato l’esercizio 2024, che si chiude con ricavi consolidati pari a 1,036 miliardi, in crescita del 7,9%; ebitda pari a 946,7 milioni, in crescita del +7,7%; ebitdaal pari a 750,3 milioni (+9,4%). L’utile netto è stato pari a 353,8 milioni, in crescita del 4,2%.
“Inwit chiude un anno di solidi risultati in crescita”, commenta il direttore generale Diego Galli, aggiungendo che “le rilevanti operazioni straordinarie nel settore tlc hanno il potenziale di ristabilire un sano equilibrio di mercato e di avviare un nuovo ciclo di investimenti. In questo scenario Inwit conferma la propria leadership, la capacità di investire in infrastrutture a supporto dello sviluppo e dell’efficienza dell’industria con un piano da 1,5 miliardi, di crescere in modo resiliente, diversificando ulteriormente le fonti di ricavo e spingendo anche sull’acquisto dei terreni. Sulla base di un solido modello finanziario proponiamo un importante piano di remunerazione agli azionisti. Siamo pronti a cogliere future opzionalità, forti di circa un miliardo di euro di ulteriore flessibilità finanziaria”.
Per il 2024, infine, è stato proposto, come accennato, un dividendo ordinario pari a 0,5156 euro per azione (circa 480,5 milioni), in crescita del 7,5%, ma il consiglio di amministrazione ha deciso di proporre all’assemblea degli azionisti l’utilizzo di due ulteriori strumenti di remunerazione. Il primo è lo share buyback: dopo il primo piano da 300 milioni di euro tra il 2023 e il 2024, sarà proposto agli azionisti di approvare un nuovo piano di acquisto di azioni proprie, da eseguirsi anche in più tranche, per un importo massimo pari a 400 milioni di euro, da concludersi entro 12 mesi dall’approvazione assembleare.
Il secondo strumento proposto è un dividendo straordinario, a novembre 2025, nella misura di 0,2147 euro per azione. La distribuzione di un dividendo straordinario risponde all’obiettivo di fornire un ulteriore beneficio monetario agli azionisti e ottimizzare rapidamente la leva finanziaria portandola nel corridoio target.