IL CASO

iPhone 12, anche Germania e Belgio indagano sulle radiazioni

Dopo la decisione della Francia, che ha disposto il ritiro del modello dal mercato per superamento dei limiti elettromagnetici, scatta l’allarme in altri Paesi. La Commissione Ue ha ricevuto la notifica da Parigi. Gli Stati membri avranno tre mesi di tempo per esaminare il dossier e decidere sul da farsi

Pubblicato il 14 Set 2023

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L’iPhone 12 diventa un caso. Dopo che l’Agenzia francese per le frequenze Anfr ha imposto a Apple di ritirare il modello dal mercato a causa di livelli di radiazioni elettromagnetiche troppo elevati rispetto ai limiti in vigore, scatta l’allarme in altri Paesi.

Scatta l’indagine in Germania e Belgio

Germania e Belgio hanno deciso di avviare indagini e analoghe azioni potrebbero scattare in altri Stati nonostante Apple abbia chiarito che il modello è stato certificato da diversi organismi internazionali come conforme agli standard di radiazione.

Superata la soglia dei 4 watt per kg

La decisione dell’Anfr di imporre il ritiro dal mercato dei nuovi dispositivi – Apple è stata richiamata a mettere in atto tutti i mezzi disponibili per risolvere rapidamente il malfunzionamento per i telefoni già in uso – è scattata dopo i controlli effettuati su 141 modelli di telefoni cellulari, tra cui l’iPhone 12. Dalle indagini sul melafonino è emerso un livello di assorbimento di energia elettromagnetica pari a 5,74 watt per kg, superiore allo standard dell’Unione Europea di 4 watt per kg, quando il telefono viene tenuto in mano. La soglia è risultata invece a norma quando i livelli di radiazione sono stati valutati per un telefono tenuto in una giacca o in una borsa.

La Commissione Ue concede tre mesi agli Stati membri

La Commissione europea ha intanto ricevuto la notifica da Parigi, procedura che si è resa necessaria ai sensi della direttiva Ue sulle apparecchiature radio. “I Paesi membri hanno ora un periodo di tre mesi per esaminare queste restrizioni e decidere se opporsi o meno”, ha sottolineato una portavoce. “Per ora la Commissione non prende misure, aspettiamo le reazioni”.

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