Pioggia di polemiche nei confronti di Apple, che per connettere il nuovo iPhone 5 ad altri dispositivi della Mela già in commercio, o per effettuare una ricarica tramite pc, costringerà i clienti ad acquistare un adattatore ad hoc, si chiama Lightning, che negli Usa costa 29 dollari e 19 euro nell’Ue. Una novità fortemente criticata dall’Anec, l’organizzazione europea che tutela i diritti dei consumatori nella standardizzazione e la certificazione che ha sede a Bruxelles. “Apple sembra pronta a sfruttare i suoi fedeli fan aspettando che paghino anche per comprare l’adattatore per l’iPhone 5”.
La porta Usb dell’iPhone 5 non è compatibile con i connettori di ricarica presenti sul mercato e costringerà quindi i consumatori ad acquistare l’adattatore, per collegarlo a tutti i vecchi dispositivi della Apple, dai Mac agli iPod. Una novità che non è piaciuta nemmeno negli Usa, dove migliaia di consumatori hanno protestato.
Il connettore Lightning, che consente anche di connettere il telefono al computer per ricaricare direttamente la batteria, “è incompatibile con molti milioni di accessori Apple con connettore a 30 pin ormai divenuti obsoleti in un lampo”.
Il 30 pin è il connettore in vita dal 2003 con il lettore di musica digitale iPod.
“Siamo costernati – dicono da Anec – che Apple sembri pronta a sfruttare i suoi clienti aspettando che paghino, da quello che sappiamo 19 euro nell’Ue, per comprare l’adattatore e rendere Lightning compatibile con tutti i dispositivi esistenti che utilizzano il connettore a 30 pin”.
Apple si rivolge ai suoi clienti confermando che “presto ci saranno molti accessori compatibili con Lightning, ma chi ha dispositivi che richiedono il connettore a 30 pin, può continuare a usarli anche con il proprio iPhone 5: basta dotarsi dell’adattatore da Lightning a 30 pin in vendita separatamente”. Secondo il sito specializzato ZdNet, sul mercato arriveranno anche altri adattatori concorrenti al Lightning della Apple, ma con ogni probabilità il prezzo non sarà molto lontano dai 19 euro fissati da Cupertino, non lasciando grosse alternative ai clienti se non quella di pagare.
“Dopo la firma del 2009 – segnala l’Anec – dell’accordo con la Commissione europea per arrivare a un caricatore comune per tutti i telefoni cellulari, è deludente che Apple abbia deciso di non adottare la soluzione Micro-Usb che e’ quella favorita da tutti i concorrenti. Apple dovrebbe rendere Lightning compatibile con Micro-Usb gratis per i consumatori”.
Anche le nuovissime mappe introdotte da Apple con la versione 6 dell’iOs, che sostiuiscono quelle di Google, fanno discutere. Le imperfezioni e gli errori, si sprecano. Tanto che i possessori di iPhone, iPad e iPod di tutto il mondo si stanno scatenando a segnalare sul web gli scivoloni del nuovo sistema.
A Londra, ad esempio, la stazione di Paddington – quella da dove partono i collegamenti con l’aeroporto di Heathrow – non c’é. Se si digita Paddington Station nell’apposita casella ‘cerca’ sulla mappa compare Paddington Street, una strada in realtà abbastanza distante dalla trafficata stazione. Un bell’inconveniente se si deve prendere un treno e un aereo. Peggio è andato agli abitanti di Stratford-upon-Avon e Solihull: le due cittadine sono state cancellate dalla faccia della Terra. A Dublino sud è invece comparso un aeroporto che non c’é. Tanto che il ministro della Giustizia irlandese Alan Shatter, eletto nel collegio elettorale in cui l’immaginaria infrastruttura è stata collocata, ha immediatamente chiamato Apple per notificare l’errore. La compagnia TomTom, che ha fornito alla Apple il database per creare il suo sistema di navigazione, ha però difeso il suo operato.