Gli smartphone di Htc non infrangono i brevetti di Apple e il produttore asiatico potrà continuare ad importare i suoi prodotti negli Usa. Lo ha stabilito una corte londinese, che ha archiviato il ricorso avanzato da Cupertino che accusava il secondo produttore asiatico di smartphone di aver copiato i brevetti della tecnologia touchscreen utilizzata negli iPhone, compresa la tecnologia di sblocco del device. Apple aveva fatto ricorso chiedendo il blocco delle importazioni dei prodotti Htc negli Usa, ma la corte di Londra ha dato ragione al produttore di Taiwan.
Altre tecnologie nel mirino di Apple erano I tool per lo scroll delle fotografie e il cambio di alfabeto, nonché il software che consente di toccare lo schermo con due dita contemporaneamente.
Dopo la vittoria conseguita contro Samsung, obbligata da un tribunale (americano) a bloccare negli Usa le vendite del tablet Galaxy Tab 10.1 giudicato troppo simile all’iPad, Apple deve registrare una sconfitta. Un tribunale, questa volta di Londra, ha infatti respinto come infondate le accuse rivolte all’azienda taiwanese Htc di avere infranto quattro brevetti Apple. Tra questi, anche quello relativo alla schermata di blocco iniziale: secondo la casa della mela, il sistema con cui i telefoni Htc vengono sbloccati, passando un dito sullo schermo, sarebbe identico all’analogo meccanismo adottato sugli iPhone.
Il giudice ha tuttavia evidenziato che un sistema simile esisteva anche in telefoni Htc precedenti l’uscita degli iPhone, ed anche in un sistema operativo Windows. Il sistema attuale sarebbe quindi uno “sviluppo logico”, che non infrange alcun brevetto. Biliose le dichiarazioni delle due aziende dopo la sentenza. Htc, soddisfatta della sentenza, ha espresso delusione per il fatto che “Apple preferisca competere in tribunale invece che sul mercato”. Apple ha ribattuto di “apprezzare la competizione, ma solo se fatta creando tecnologia originale, non rubando la nostra”.