La pubblicazione del Digital Agenda Scoreboard rappresenta un’occasione per fare il punto sull’avanzamento dell’economia digitale nei diversi paesi europei e misurare il ritardo da colmare. La posizione di retroguardia dell’Italia non è certo una novità, ma quali sono le dinamiche in atto rispetto ai tre obiettivi principali? Partiamo dalla copertura broadband. Il valore di copertura dell’Italia è solo lievemente inferiore alla media europa e l’evoluzione in atto è sostanzialmente sincrona rispetto alla media europea e il paese “faro” in Europa che è oggi la Germania. Riguardo all’utilizzo di Internet, l’Italia sconta ancora il cronico ritardo nell’utilizzo dell’informatica e negli ultimi cinque anni il gap rispetto alla media europea si è ridotto di alcuni punti, ma rimaniamo distaccati di 17 punti rispetto alla media europea e addirittura 26 rispetto alla Germania.
Se guardiamo infine all’utilizzo della rete per acquistare prodotti e servizi, la situazione italiana emerge in tutta la sua criticità. Il livello di utilizzo del commercio elettronico non solo è di 28 punti inferiore alla media europea e di 49 (!) rispetto alla Germania, ma la forbice si amplia progressivamente nel tempo. In un quadro generale a tinte fosche, mentre si conferma il ritardo nell’utilizzo dei servizi transattivi in rete, l’Italia supera la media europea nell’utilizzo dei servizi di comunicazione interpersonale e nell’upload di contenuti in rete. In sintesi, Social Italy, ma prevale l’inerzia. Serve un colpo di reni.