Tra il dicembre 2000 (data di adozione del regolamento Ull) e il dicembre 2011, la media dei prezzi mensili per l’accesso nella Ue a 15 è scesa del 33%, da 13,40 a 8,96 euro). E’ quanto emerge dallo studio a firma della società di analisi indipendente Cullen International pubblicato oggi i cui risultati erano stati anticipati dal Corriere delle Comunicazioni.
Il numero di linee in unbundling (accesso fisico) in tutta Europa ha superato quota un milione a metà del 2002 (sebbene la maggior parte sia attribuibile alla Germania. E ad oggi il numero di linee disaggregate supera i 28 milioni.
Se si considera lo scenario a partire da aprile 2003 la media era già scesa a 12,24 euro, e a dicembre 2001 il calo è dunque pari al 27%.
Per calcolare il valore delle tariffe è però necessario confrontarlo con il tasso di inflazione.
“Un euro nel dicembre 2000 ha un valore diverso da oggi a causa dell’inflazione – sottolinea Philippe Defraigne di Cullen International – Ci sono diversi modi per calcolare l’inflazione, come ad esempio l’indice dei prezzi al dettaglio o l’indice dei prezzi al consumo, compresa o meno l’influenza dei prezzi dei beni come il tabacco. Utilizzando gli indici Eurostat dei prezzi al consumo (IPCA), che rappresentano il tasso di inflazione cumulato per l’area Euro (17 paesi), per il periodo 2001-2011 è stato 26%. L’Austrian Economic Chambers pubblica considera il tasso di inflazione nella Ue a 15 nel periodo 2001-2011 pari al 27%, che corrisponde a quello italiano. “È da questo dato che bisogna partire per per il calcolo dei prezzi reali”, sottolinea Defraigne.
Calcolare l’evoluzione del tasso mensile per l’accesso in rame in termini reali non avrebbe senso se i regolatori valutassero l’accesso in base ai costi storici. Tuttavia, la maggioranza degli Stati membri si basa sui costi correnti o su quelli sostituiti per valutare i costi di accesso in rame Ipotizzando che l’indice dei prezzi al consumo segua l’evoluzione del prezzo reale dei costi di sostituzione di una rete locale, si può dunque affermare che la media UE-15 del canone mensile ULL è scesa del 51% da 13,43 euro al dicembre 2000 a 6,54 euro del dicembre 2011. E per l’Italia il calo è stato del 48%.
Secondo l’ultima rilevazione della Commissione europea sull’accesso all’ingrosso per i servizi di telecomunicazioni l’Italia si piazza al terzo posto in Europa per linee ULL dopo Germania e Francia (Uk al quarto posto).
In Italia il numero di linee disaggregate, nella rilevazione della Commissione è pari a quasi 5 milioni, precisamente 4.880.248. L’Italia è il terzo paese nell’ULL per numero di linee, dopo la Francia con poco più di 8 milioni e la Germania con 9.560.000 linee. Subito dopo l’Italia si posiziona il Regno unito con 4.584.232.