Taglio del nastro per la nuova sede di Italtel a Palermo e punta a diventare punto di riferimento per lo sviluppo software. Gli uffici, che si trovano in un moderno edificio in via Marchese di Villabianca 121, sono stati progettati secondo criteri di sostenibilità e con spazi funzionali per il lavoro in team dei circa 200 tecnici e ingegneri, impegnati nei laboratori di ricerca e sviluppo di prodotti software e servizi di progettazione. Lo spostamento delle attività a Palermo era stato previsto alla vigilia della cessione del sito di Carini a Hightel Towers, nel febbraio del 2023.
Itatel adotta un modello di lavoro ibrido con la possibilità di operare da remoto per il 50% del tempo mensile. Nel corso del 2023 Italtel ha conseguito risultati finanziari di rilievo, con un Ebitda normalizzato di 11,1 milioni di euro, registrando una crescita del 56% rispetto all’anno precedente, e ricavi che hanno raggiunto i 270 milioni di euro.
Efficienza e sostenibilità le bussole
“Stiamo lavorando per essere efficienti, efficaci e sostenibili in tutto – ha detto Benedetto Di Salvo, Ceo di Italtel-. Il trasferimento del polo siciliano fa parte del piano di modernizzazione delle nostre sedi italiane con ambienti di lavoro più moderni e funzionali e con minori consumi energetici. L’innovazione è al centro della nostra strategia e Palermo con i suoi laboratori di ricerca rappresenta un polo strategico per le attività di sviluppo software, ingegneria e di system integration, oltre che per lo sviluppo di progettualità con il mondo accademico. Vogliamo tornare ad essere un riferimento per l’innovazione tecnologica in Italia – ha sottolineato -, valorizzando le nostre risorse, attraendo giovani talenti e lavorando con il mondo accademico e le start-up. L’obiettivo è fare diventare la sede di Palermo un hub in grado di dare un forte impulso all’innovazione delle aziende e delle amministrazioni del territorio”.
Verso la trasformazione in software house
Un anno fa Italtel ha lasciato la storica area nel comprensorio di Carini (Palermo), che è stata ceduta. “Italtel non è più un’azienda manifatturiera, non sviluppiamo più hardware, non facciamo più componenti elettronici ma sviluppiamo software e su questo stiamo investendo anche e soprattutto per attrarre in azienda talenti dal mondo accademico, stiamo lavorando sempre di più con le start up – ha aggiunto l’Ad di Italtel – Non abbiamo più gli operai che lavorano sulle linee, abbiamo persone che in maggioranza sono ingegneri, tecnici, sviluppatori di software: questa è la nuova faccia di Italtel, sempre al passo con le nuove tecnologie perché non ci si può fermare mai e adesso più che mai siamo in un momento di profonda rivoluzione industriale. L’intelligenza artificiale è uno sconvolgimento all’interno del nostro settore, offre enormi opportunità ma anche grandi rischi se non gestita in maniera opportuno. E’ nostro compito sapere semplificare le complessità e portare queste tecnologie a beneficio dei nostri clienti”.
Per Di Salvo il patrimonio del passato ha un nome: Marisa Bellisario. “Ci teniamo molto e siamo orgoliosi di avere questa eredità storica – ha proseguito – Marisa Bellisario non solo è stata una grande manager ma è stata anche pioniera su temi delicati e importanti come quello delle pari opportunità, della diversità: ci ispiriamo molto alla sua memoria su questo elemento, abbiamo un rapporto molto stretto col nostro personale. Abbiamo azioni concrete sull’inclusione, sull’impatto ambientale: questa sede nuova a Palermo è l’esempio di come stiamo attenti all’ambiente”.
L’innovazione è da sempre il fulcro della strategia di Italtel, che si distingue per l’adozione e l’integrazione di tecnologie disruptive quali l’intelligenza artificiale, il Quantum Computing e l’Edge Computing. Queste tecnologie stanno rivoluzionando interi settori di business. Per Italtel hanno rappresentato un cambiamento nel modo di fare innovazione aperta oltre che un’opportunità per cambiare il modo di lavorare. I nuovi spazi rispondono perfettamente a questa logica e rispecchiano l’impegno di Italtel verso un futuro sostenibile e tecnologicamente avanzato. La sostenibilità infatti è uno dei pilastri della visione strategica dell’Azienda, che già da qualche mese, ha avviato un piano di azione che include la creazione di un Comitato Esg e l’avvio di iniziative volte alla riduzione del consumo energetico e dell’impatto ambientale, promuovendo al contempo la parità e l’inclusione.La valorizzazione delle risorse umane, delle competenze e del talento soprattutto, rappresenta il cuore della strategia aziendale, con continui investimenti in programmi di sviluppo professionale e collaborazioni con università e istituti tecnici per attrarre e coltivare nuovi talenti in particolare in ambito cybersecurity, cloud e data analytics.
Lagalla: “Assist allo sviluppo del territorio”
“Siamo contenti e grati che Italtel abbia scelto Palermo per questa nuova sede che presenta tutte le caratteristiche di un posto di lavoro moderno, confortevole e a basso impatto ambientale. Gli obiettivi di Italtel, inoltre, si sposano bene con le opportunità che offre Palermo, considerata tra le prime città al mondo scelte per il south e lo smart working. Proprio in questa direzione l’amministrazione sta lavorando per favorire la nascita di questi spazi che si traducono in nuovi posti di lavoro, soprattutto per i giovani, in modo da non costringerli a lasciare Palermo”, ha dichiarato Roberto Lagalla, Sindaco di Palermo.
Fiom: “Ora attendiamo il piano industriale”
Soddisfatti della nuova apertura i sindacati che però chiedono di accelerare il piano industriale. “E’ positivo che Italtel abbia la sua nuova sede in una zona centrale di Palermo e che oggi la nuova struttura sia stata inaugurata alla presenza di tutte le istituzioni, locali e regionali. Adesso, però, aspettiamo di vedere i fatti, ovvero di conoscere il piano industriale che il colosso italiano dell’Information Communication Technology presenterà per rilanciare il sito palermitano – sottolineano il segretario Fiom Cgil Palermo e Sicilia, Francesco Foti, assieme a Filippo Lupo per la Fiom e alle Rsu Fiom di Italtel – Il nostro punto di vista è che occorra accelerare per dotare il sito di mission produttive specifiche che consentano nuove assunzioni di giovani”, aggiungono Foti, Lupo, Tomaselli e Pillitteri. “A fronte dei tanti bei discorsi fatti oggi, alla presenza dell’amministratore delegato di Italtel, del sindaco e dell’assessore alle Attività produttive – sottolineano i sindacalisti -, ancora non si capisce quali siano gli effettivi progetti dell’azienda e le intenzioni di consolidamento e di sviluppo della sede di Palermo, dove operano 137 addetti, di cui 51 coinvolti nei contratti di solidarietà, che scadono nel maggio prossimo. In un anno, fra dimissioni, pensionamenti e cessioni di rami d’azienda sono andati via in 30 e non sono state fatte nuove assunzioni di giovani. Si svecchia mandando via i più anziani, ma non c’è mai stato un ricambio. La totale assenza di assunzioni non fa certo pensare a obiettivi di potenziamento dell’occupazione. Anche per quanto riguarda i contratti di solidarietà, ancora non si è iniziato a ragionare sulle condizioni di ricollocazione dei lavoratori”.
“Le attività dello storico comprensorio di Carini – ricordano dalla Fiom – sono state tutte trasferite a Palermo da quando un anno fa Italtel ha venduto lo storico hub di Carini intestato a Marisa Bellisario, progettato agli inizi degli anni ’70 con i capannoni industriali per la produzione di grandi centrali telefoniche e apparati di reti”. Per la ricerca di una nuova sede e per la salvaguardia dell’occupazione sono stati organizzati dalla Fiom scioperi e sit-in.