Italtel raccoglie l’appello lanciato dai sindacati, e sospende l’azzeramento del contratto integrativo per tutta la durata del tavolo di trattativa con i rappresentanti dei lavoratori, che dopo la comunicazione ufficiale di questa decisione sarà nuovamente convocato nella sede di Assolombarda.
La trattativa si era interrotta la scorsa settimana proprio su questo scoglio: dopo la decisione di prorogare per altri tre mesi la Cigs, con l’accordo raggiunto in dicembre al Mise. Il tavolo di trattativa con i sindacati in Assolombarda era stato convocato per discutere del programma di riduzione dei costi e del futuro dei 160 esuberi che rimangono dal piano di rifinanziamento del 2012. Proprio alla vigilia dell’incontro l’azienda aveva annunciato la disdetta del contratto integrativo, “per poter perseguire il proprio target di costi industriali in un mercato ancora molto difficile”. Così la riunione era stata brevissima: giusto il tempo per i sindacati di fare appello all’azienda affinché accettasse di tornare sui propri passi prima di riprendere il confronto, e per Italtel di chiedere tempo per formulare una nuova proposta che potesse consentire alla trattativa di ripartire. “L’azienda si è riservata di fare una valutazione e di formulare una proposta metodologica per una ripresa veloce del negoziato e per arrivare in tempi brevi a una soluzione condivisa – avevano sottolineato da Italtel al termine dell’incontro – L’azienda ha sempre tenuto aperto il tavolo di confronto con il sindacato, come dimostrano anni di negoziazioni sindacali per cercare soluzioni non traumatiche alla gestione degli esuberi, e auspica di fare lo stesso anche adesso”.
Ora le segreterie di Fim, Fiom e Uilm sono in attesa di ricevere il documento con la proposta dell’azienda, che ufficializzerà il fatto che nel trattamento economico dei dipendenti Italtel non ci saranno cambiamenti fino alla fine della trattativa.
“Rimaniamo in attesa – aveva commentato a caldo Roberta Turi, segretario nazionale Fiom Cgil – La situazione ci preoccupa, perché senza un adeguato piano di investimenti l’azienda rischia di rimanere strozzata dalle banche. Chiederemo anche un confronto a livello ministeriale con il Mise, e l’intervento del sottosegretario Giacomelli“.