Italtel, sciopero di otto ore. I sindacati: sospendere la Cig

Fiom, Fim e Uilm chiedono l’attivazione di contratti di solidarietà. “Serve un incontro con lo Sviluppo economico per discutere il piano industriale”

Pubblicato il 11 Mar 2010

Otto ore di sciopero e manifestazione nazionale dei lavoratori del
Gruppo Italtel a Castelletto. Le hanno decise i sindacati per il
prossimo lunedì 15 a seguito dell’incontro dell’8 marzo tra
Italtel e ministero del Lavoro per la procedura di Cassa
integrazione straordinaria.

“In tale incontro – spiegano i sindacati di categoria in una nota
congiunta – come Fim, Fiom, Uilm abbiamo ribadito, anche ai
funzionari del Governo, che la vicenda non può essere discussa al
ministero Lavoro senza affrontare al ministero dello Sviluppo
Economico il nodo delle prospettive e del piano industriale di
Italtel e gli interventi da noi richiesti allo stesso Mise nei
confronti delle banche, della Telecom e sugli assetti societari,
con l'eventuale ingresso di capitale pubblico”.

Fim, Fiom, Uilm, rispetto ai 400 esuberi confermati
dall'azienda, hanno ribadito “la loro totale contrarietà
all'utilizzo di ammortizzatori sociali come la Cig a zero ore
che individuano un bacino – grande o piccolo ha poca importanza –
di lavoratori e lavoratrici non più graditi” e hanno riproposto
“come soluzione utile ad affrontare il vero problema impellente
di riduzione costi a fronte del calo di fatturato, l'estensione
e la rimodulazione dei Contratti di solidarietà (Cds) oggi già in
essere in Italtel”.

“Sappiamo bene che la procedura di Cigs aperta dall'azienda
scade il 16 marzo e, proprio per consentire un confronto vero e di
prospettiva, si è chiesto di sospendere la scadenza della
procedura. Il Ministero si è associato a questa nostra richiesta
– proseguono -. Ebbene, i rappresentanti dell'Azienda hanno
risposto negativamente alla richiesta di sospensione della scadenza
e hanno ribadito che i Contratti di solidarietà possono essere
solo a corollario della Cigs a zero ore perchè lo strumento del
CdS non corrisponde alla necessità di individuare i lavoratori da
licenziare. E' evidente che ci si trova di fronte ad un
management aziendale che ha deciso di ridurre l'occupazione con
le modalità piu' brutali, per di piu' senza aver mai
dichiarato di avere un compiuto e credibile progetto di rilancio
dell'impresa”.

Per i sindacati “è anche chiaro che le Istituzioni nazionali e
locali, a partire dal Governo e dalle Regioni in cui Italtel è
collocata, devono fare la loro parte fino in fondo, anche
attraverso il rilancio di investimenti pubblici nel settore delle
Tlc”.
Per queste ragioni Fim, Fiom, Uilm nazionali, oltre a sollecitare
l'incontro al ministero dello Sviluppo economico con la
presenza delle Regioni interessate “proclamano per lunedì 15
marzo 8 ore di sciopero con manifestazione nazionale dei dipendenti
di tutto il Gruppo a Castelletto (Milano). Il sindacato, le
lavoratrici e i lavoratori non si rassegnano e vogliono impedire
che vengano distrutte le tante professionalità e il futuro di
Italtel”.

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