LA VERTENZA

Italtel-sindacati, accordo fatto: Cigs a rotazione e 450 esuberi

Rispetto al piano iniziale 50 tagli in meno. Contratti di solidarietà per 961 addetti. Ora la palla passa ai lavoratori: referendum sull’intesa il 23 gennaio

Pubblicato il 17 Gen 2013

merger-accordo-111212151819

Raggiunta l’intesa sulle vertenza Italtel. Lo annuncia Enrico Azzaro segretario nazionaledi Uilm. “I sindacati metalmeccanici all’alba di questa mattina, presso la sede di Assolombarda a Milano, sono giunti ad un’intesa per la vertenza Italtel riguardante la gestione di 500 esuberi su 1.471 addetti nei siti dell’azienda a Milano, Palermo e Roma”. Secondo Azzaro si tratta “un buon accordo, perché tiene conto delle garanzie per i lavoratori e dell’equilibrio tra sostenibilità e fattibilità dei costi industriali”.

“L’accordo -spiega Azzaro – prevede l’avvio della cassa integrazione straordinaria per riorganizzazione complessa, della durata di dodici mesi, caratterizzata dalla riduzione degli esuberi a 450 unità; l’utilizzo dei contratti di solidarietà riguardanti 961 addetti; la Cigs per 270 lavoratori (come numero massimo) con rotazione quadrimestrale. Inoltre, l’azienda ha riconosciuto ai lavoratori collocati in Cigs, che volessero usare questo ammortizzatore sociale senza la rotazione, un’integrazione al reddito di 280 euro e di 400 euro. Altro strumento riconosciuto, secondo l’accordo siglato, è quello della mobilità su base volontaria con un significativo incentivo di alcune decine migliaia di euro per chi ne volesse usufruire”.

Il sindacalista della Uilm è fiducioso: “Adesso ci aspettiamo – conclude Azzaro – che il nuovo oiano industriale, che attende per febbraio l’omologazione dal Tribunale di Milano, rilanci definitivamente Italtel dopo anni di profonda crisi industriale e finanziaria”.

Laura Spezia, della Fiom nazionale sottolinea come “in una situazione di difficoltà in cui Italtel versava da tempo, l’ipotesi di accordo prevede che la gestione dei problemi occupazionali sia affrontata senza che nessun lavoratore venga licenziato ma, al contrario, utilizzando strumenti quali i Contratti di solidarietà, la cassa integrazione a rotazione e la mobilità volontaria incentivata.”

“Va sottolineato che in un’impresa ad alto contenuto professionale, quale l’Italtel, l’iniziativa sindacale sia riuscita a ottenere l’utilizzo dei contratti di solidarietà quale strumento per redistribuire il lavoro tra i dipendenti dell’azienda – prosegue Spezia – Oltre ad alcune misure di integrazione aziendale del reddito per i cassaintegrati, vi saranno incentivazioni per quei lavoratori che dovessero scegliere la mobilità volontaria.”

“La parola passa ora alle lavoratrici e ai lavoratori che, dopo le assemblee che saranno tenute nei prossimi giorni, saranno chiamati ad esprimersi sull’ipotesi di accordo con un apposito referendum indetto per mercoledì 23 gennaio”, annucia Spezia.

Nei giorni scorsi l’Ad di Italtle Stefano Pileri ha confermato al nostro giornale l’esistenza di un piano di rilancio viene dallo stesso amministratore delegato Stefano Pileri. “Lo scorso 11 dicembre gli azionisti dell’Italtel, Cisco e Telecom Italia, ed il pool di banche tra le quali Unicredit, Ge Capital, Bpm hanno firmato, insieme all’azienda, un importante accordo per la ristrutturazione dei debiti rinnovandoci la fiducia in base ad un nuovo piano industriale approvato dal Consiglio di Amministrazione”, spiegava Pileri al Corriere delle Comunicazioni.

A quanto risulta al nostro giornale, Il piano prevede lo sviluppo di due distinte ma sinergiche attività industriali.

La prima è dedicata alla fornitura di Servizi d’ingegneria e di gestione delle Reti di Telecomunicazioni di nuova generazione basate, pubbliche e private, totalmente sul protocollo IP (caratteristico del mondo Internet e del web).

La seconda linea è dedicata alla ricerca e sviluppo industriale di Prodotti originali che abilitano le comunicazioni voce e video a qualità garantita all’interno ed al bordo delle reti di nuova generazione rendendole interconnettibili ed interoperabili. Fanno parte di questo portafoglio i sistemi IMS (IP multimedia systems per servizi VOIP e per Voice over LTE) e SBC (Session Border Controller) per l’interconnessione IP tra reti pubbliche e per le funzioni di SIP Trunking necessarie alle grandi reti IP Enterprise. Entrambi tali sistemi costituiscono segmenti di mercato in forte crescita.

Inoltre, il piano prevede la crescita della presenza di Italtel su nuovi mercati: in quello domestico si punta su un’espansione nel segmento delle medie/grandi aziende e della Pubblica Amministrazione, anche raccogliendo la spinta che verrà dall’attuazione dell’Agenda Digitale e delle tecnologie di networking, communication & collaboration, cloud disponibili nel portafoglio dell’azionista Cisco; sui mercati internazionali l’attenzione è puntata nell’area dell’America Latina ed in particolare in Brasile ove già ora la società è attiva.

Italtel manterrà comunque il focus nel mercato degli operatori di telecomunicazioni con l’intenzione di offrire un servizio sempre più di tipo globale, come del resto chiede il mercato. Da questo punto di vista, la conferma della forte partnership già esistente con Cisco appare come un elemento di ulteriore solidità.

Il combinato delle innovazioni nei servizi e nei prodotti e dell’accelerazione sui mercati a maggiore potenziale di crescita, consente di prevedere fatturati in sviluppo dai 405 milioni di euro del 2011 a circa 480 milioni di euro nel 2016 con un margine operativo lordo di 60 milioni di euro, pari al 12% delle vendite.

La tenuta competitiva sul mercato richiederà un significativo decremento dell’incidenza dei costi industriali sui ricavi: dal 34% del 2011 scenderanno a circa il 24% nel 2016. “La riduzione dei costi industriali, di cui il costo del lavoro costituisce una quota preponderante, è anche basata sulla gestione condivisa con il sindacato degli esuberi di personale che oggi individuiamo in un totale di 500 unità”, spiegano all’azienda.

Da questo punto di vista, appare fondamentale l’incontro azienda-sindacati previsto nei prossimi giorni e in cui, molto probabilmente, si discuterà anche del nuovo progetto industriale.

“Siamo molto confidenti di poter realizzare il nostro piano industriale consentendo così ad azionisti e banche di mantenere il valore del nuovo investimento fatto e alla società di avere un futuro importante davanti a sé”, ha sottolineato Pileri.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

EU Stories - La coesione innova l'Italia

Tutti
Analisi
Video
Iniziative
Social
Programmazione europ
Fondi Europei: la spinta dietro ai Tecnopoli dell’Emilia-Romagna. L’esempio del Tecnopolo di Modena
Interventi
Riccardo Monaco e le politiche di coesione per il Sud
Iniziative
Implementare correttamente i costi standard, l'esperienza AdG
Finanziamenti
Decarbonizzazione, 4,8 miliardi di euro per progetti cleantech
Formazione
Le politiche di Coesione UE, un corso gratuito online per professionisti e giornalisti
Interviste
L’ecosistema della ricerca e dell’innovazione dell’Emilia-Romagna
Interviste
La ricerca e l'innovazione in Campania: l'ecosistema digitale
Iniziative
Settimana europea delle regioni e città: un passo avanti verso la coesione
Iniziative
Al via il progetto COINS
Eventi
Un nuovo sguardo sulla politica di coesione dell'UE
Iniziative
EuroPCom 2024: innovazione e strategia nella comunicazione pubblica europea
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Interviste
Marco De Giorgi (PCM): “Come comunicare le politiche di coesione”
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politiche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia
Programmazione europ
Fondi Europei: la spinta dietro ai Tecnopoli dell’Emilia-Romagna. L’esempio del Tecnopolo di Modena
Interventi
Riccardo Monaco e le politiche di coesione per il Sud
Iniziative
Implementare correttamente i costi standard, l'esperienza AdG
Finanziamenti
Decarbonizzazione, 4,8 miliardi di euro per progetti cleantech
Formazione
Le politiche di Coesione UE, un corso gratuito online per professionisti e giornalisti
Interviste
L’ecosistema della ricerca e dell’innovazione dell’Emilia-Romagna
Interviste
La ricerca e l'innovazione in Campania: l'ecosistema digitale
Iniziative
Settimana europea delle regioni e città: un passo avanti verso la coesione
Iniziative
Al via il progetto COINS
Eventi
Un nuovo sguardo sulla politica di coesione dell'UE
Iniziative
EuroPCom 2024: innovazione e strategia nella comunicazione pubblica europea
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Interviste
Marco De Giorgi (PCM): “Come comunicare le politiche di coesione”
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politiche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia

Articoli correlati