Telecom Italia e Cisco pronte a sottoscrivere un aumento di
capitale di 70 milioni per Italtel. Il nuovo corso finanziario
dovrebbe essere annunciato nell'assemblea dei soci di fine
mese, insieme alla nomina di Stefano Pileri come ad: ruolo
attualmente occupato da Umberto De Julio che dovrebbe assumere la
carica di presidente. Secondo il Sole 24 ore Pileri, che già da
alcuni mesi è in azienda al lavoro, sarebbe pronto ad accettare
l’incarico perché “crede in un rilancio dell’azienda e che
per l’Italia ci sia un interesse nazionale ad avere un polo di
eccellenza e ricerca tecnologica (l’unica realtà italiana in un
settore dominato dagli stranieri)”, scrive Il Sole. “Di qui
anche la volontà di Telecom Italia (che però non ha rilasciato
commenti) di continuare a sostenere il gruppo, partecipando alla
ricapitalizzazione”.
L’iniezione di nuova liquidità fa parte di un più ampio piano
di ristrutturazione del debito, sul quale stanno lavorando Lazard e
il consulente Giovanni La Croce. Sono in corso trattative con le
banche finanziatrici (Unicredit, Interbanca, Banca Popolare di
Milano, Banco Popolare, Ubi Banca e Arab Bank Corporation). Fin dal
suo arrivo, De Julio ha tentato un impegnativo risanamento, che
prevede il taglio del 20% della forza lavoro entro il 2011. Per
rilanciare l’azienda e svincolarla dalla dipendenza da Telecom,
il manager ha cercato di siglare accordi internazionali: nel mirino
ci sono Paesi come Algeria e Libia. Le grandi strategie
rimarrebbero ancora nelle sue mani, mentre a Pileri andrebbe la
gestione ordinaria dell’azienda.
L’azienda di Settimo Milanese si muove fuori dall’impasse degli
ultimi anni con l’uscita di scena di Clayton Dubilier Rice
(azionista di controllo), che si diluirà nell’aumento, mentre il
colosso americano Cisco e Telecom Italia, gli altri due soci del
gruppo, prendono in mano le redini sottoscrivendo la
ricapitalizzazione.
Dovrebbe chiudersi anche la recente girandola di amministratori
delegati, quattro in tre anni. Il futuro ruolo di presidente di De
Julio, secondo il Sole, “sarà un incarico operativo”, aggiunge
il quotidiano economico, “e l’arrivo di Pileri, ex manager di
Telecom Italia (era il responsabile della rete fissa) e oggi
presidente di Confindustria servizi innovativi e tecnologici, si
configura come una diarchia”.
La crisi di Italtel è precedente alla recessione economica, ma si
è aggravata con le difficili condizioni di mercato dello scorso
anno: dopo la fallita quotazione in Borsa nel 2007, i conti del
gruppo hanno continuato a peggiorare (nel 2008 le perdite sono
raddoppiate a 58 milioni) anche per colpa del continuo calo delle
commesse di Telecom Italia (tra i principali committenti) e sembra
che il giro d’affari sia ulteriormente calato nel 2009.