“L’aliquota Iva sugli e-book deve essere quella standard che per l’Italia è il 22%”. Ad annunciarlo è una fonte della Commissione Ue all’agenzia Agi, sottolineando che se la legge di stabilità fosse applicata con un’aliquota ridotta del 4% sugli ebook, “si profilerebbe una violazione delle regole Ue e quindi una procedura di infrazione contro l’Italia”.
La fonte precisa che la Commissione ha già avviato procedure di infrazione sullo stesso argomento contro Francia e Lussemburgo proprio, che in precedenza avevano modificato l’aliquota Iva sugli e-book da quella standard a quella ridotta. I due paesi erano stati deferiti nel 2013 alla Corte di giustizia Ue.
La Commissione ha in programma di modificare la legislazione europea in materia di Iva, spiega la fonte, sottolineando che l’obiettivo è che “beni e servizi simili siano soggetti alla stessa aliquota Iva. Ma non si può dire che un e-book è equivalente a un libro stampato, a causa di considerazioni legali, formali ed economiche”.
Intanto è in programma per martedì a Bruxelles la riunione tra i ministri della cultura Ue anche per discutere di questo tema, con la presidenza di turno italiana che sta tentando di trovare un compromesso per la revisione delle attuali regole.
La decisione di far scendere l’Iva sugli e-book dal 22% al 4% era scaturita ieri in commissione Bilancio della Camera, dove era stato approvato l’emendamento del Governo alla legge di Stabilità cha aveva riformulato e riunito le proposte arrivate su questo argomento dai gruppi parlamentari. Commentando a caldo l’approvazione della proposta Dario Franceschini, ministro per i Beni e le attività culturali e il Turismo, aveva definito la decisione della commissione “una scelta giusta e coraggiosa di Governo e Parlamento“. Secondo quanto approvato dalla Commissione le risorse del mancato gettito, pari a 7,2 milioni di euro l’anno, saranno coperte dal fondo per interventi strutturali di politica economica.