Internet poterà diventare il nuovo pilastro dell’economia. Lo scrive Neelie Kroes, commissario Ue per l’Agenda digitale, nel suo intervento pubblicato sul Sole 24Ore, in cui ricorda che “se l’economia digitale europea fosse un Paese la sua performance varrebbe la partecipazione al G20”.
Bisogna dunque – scrive la Kroes – intervenire per promuovere il mondo digitale e collegare tra loro tutti i livelli governativi e decisionali. Per questo la Commissione europea ha invitato i Governi dei Paesi membri a costruire nuovi ponti tra il mondo politico, il settore tecnologico e i cittadini designando un’élite del mondo digitale, il "campione digitale". Sulla scia dell’impegno del Regno Unito per dare visibilità alle possibilità di Internet, lavoriamo per far capire i vantaggi del digitale agli europei.
Un impegno questo che va suggellato da connessioni Internet più rapide. “Non è possibile che un’impresa di animazioni da premio Oscar come Aardman Animations debba sprecare due settimane per spedire in Rete un cartone animato di 30 minuti dal Regno Unito agli Usa. L’espansione mondiale del traffico Internet raddoppia ogni due anni. La crescita delle comunicazioni a banda larga mobile è ancor più rapida. Entro il 2015 il traffico mobile in banda larga raggiungerà 1.500 miliardi di megabyte al mese”.
Secondo la Kroe la soluzione a questi problemi potrebbe essere piuttosto semplice. “Fino all’80% dei costi degli investimenti nella banda larga sono legati a nuovi scavi e a processi di autorizzazione farraginosi. Il riutilizzo di condutture o l’accelerazione delle autorizzazioni potrebbe ridurre i costi del 30 per cento. Queste opportunità van colte e la Ue si impegna. Le esigenze non si fermano a cavi e satelliti. Abbiamo bisogno anche di capitale umano. Negli ultimi anni la richiesta di specialisti in tecnologie dell’informazione e delle comunicazioni (Tic) è stata superiore al numero di laureati. Entro il 2015 potrebbe esserci un surplus di 700mila posti di lavoro nelle Tic”.
La Kroes affronta infine il nodo licenze. “Gli imprenditori impegnati a sviluppare sul Web la prossima applicazione rivoluzionaria sarebbero felici se non dovessero districarsi tra 27 diversi sistemi di licenze e pagamento che tarpano le ali. Il mercato unico è il fiore all’occhiello dell’Europa, e come ha sottolineato Mario Monti nella relazione del 2010, oggi ne abbiamo più che mai bisogno. Per rilanciare l’economia dobbiamo estenderlo a nuovi settori”.
“Bisogna dare ai nostri mercati il massimo grado di competitività possibile e agli imprenditori un mercato unico e comunicazioni elettroniche standardizzate – conclude – Internet non deve farci paura e non lo possiamo ignorare, perché ne va del nostro futuro. È un’opportunità per creare posti di lavoro e rafforzare il tessuto sociale. Internet è un potente stimolo per un’economia stanca, oltre a costituire una grande occasione per un cambiamento di rotta in Europa”.