L’Europa potrà uscire dalla recessione economica e tornare a
crescere adottando una nuova mentalità, al cui centro c’è il
desiderio di cambiare. In questa direzione si muove la strategia
Europe 2020 appena presentata dalla Commissione europea, di cui fa
parte un’ambiziosa Agenda digitale, tra i cui obiettivi ci sono,
tra l’altro, Internet veloce e il singolo mercato digitale. Lo ha
sottolineato Neelie Kroes, il Commissario Ue per la Digital agenda,
intervenuta all’Ict Business Summit Tefaf. “La situazione
attuale non è incoraggiante”, ha affermato il commissario:
“siamo tornati ai livelli di performance di fine Anni ’90, il
debito pubblico cresce e così le fila dei disoccupati. Il compito
dell’Ue è togliere i limiti di velocità alla crescita
economica, in modo sostenibile. Dobbiamo agire subito e agire uniti
sarà il segreto del successo”.
Definire obiettivi precisi è il primo passo e la strategia 2020
guarda in alto: il 75% della popolazione di 20-64 anni dovrà avere
un lavoro entro quella data; il 3% del pil dell’Ue dovrà essere
investito in ricerca e sviluppo; occorrerà raggiungere i traguardi
sul clima e l’energia della strategia "20/20/20"; la
quota di abbandono scolastico deve scendere sotto il 10% e almeno
del 40% dei ragazzi deve arrivare alla laurea. Infine, il programma
europeo chiede anche 20 milioni di poveri in meno. “Al cuore di
questi obiettivi c’è l’Agenda digitale per l’Europa”, ha
sottolineato la Kroes. “Sarà il programma di lavoro su cui ci
impegneremo io e i miei colleghi per i prossimi cinque anni”.
L’Agenda digitale, i cui dettagli saranno svelati il mese
prossimo, fa leva su 6 temi-chiave, tutti con un impatto sulla vita
quotidiana dei cittadini e delle imprese europee. La Kroes li ha
delineati punto per punto.
Internet veloce: “Questo è il pilastro che
sosterrà l’economia futura. Con velocità intorno ai 100
megabits per secondo, si possono mandare e ricevere informazioni
importanti in un battito di ciglia”.
Singolo mercato digitale: “Siete stufi di
incontrare tante difficoltà a vendere e comprare prodotti al di
là dei confini nazionali quando siete online? Il nostro obiettivo
è porre fine a questo spezzatino di mercati nazionali”.
Cittadinanza digitale: “Avete bisogno di
personale qualificato; volete accedere a servizi pubblici online;
volete che i vostri diritti online siano protetti. Il mio ruolo di
coordinamento trasformerà tutto questo in realtà”.
Ricerca e innovazione nelle Ict devono ottenere
priorità: “Non si inventano nuove tecnologie rivoluzionarie per
caso. Occorre duro lavoro, ma anche denaro. Creeremo gli incentivi
per stimolare gli investimenti pubblici e privati alla R&D in modo
da dare sostegno agli imprenditori lungo tutto il ciclo di vita
delle loro innovazioni”.
Fiducia e Sicurezza: “Potrebbe sembrare ovvio,
ma se non ci si fida della tecnologia, non la si usa: la nostra
strategia ne terrà conto”.
Interoperabilità: “La società digitale può
decollare solo se le sue diverse parti e applicazioni sono
interoperabili e basate su piattaforme e standard aperti”.
“Come potete osservare da questi sei punti, mi concentrerò su
azioni concrete”, ha precisato la Kroes. “Il segreto è mettere
insieme infrastrutture e regole con energie e idee che nascono dal
mondo dell’impresa e dai cittadini”.
La Kroes ha anche sottolineato il valore della banda larga
ultraveloce e dei servizi Internet di qualità che abilita.
“Internet di qualità è come un ossigeno digitale, per le
persone, le imprese e i servizi pubblici in tutta Europa”, ha
detto. Per sfruttare il pieno potenziale di Internet ultraveloce, i
settori pubblico e privato devono collaborare e costruire insieme
la necessaria infrastruttura e i servizi. “Investire in Internet
di qualità vuol dire fare un investimento ‘orizzontale’, che
beneficia tutti i settori e la produttività: ci aiuta a
risparmiare energia, a promuovere l’inclusione sociale, a rendere
il settore pubblico più efficiente e molto altro”, secondo il
commissario. “La nostra qualità della vita è direttamente
collegata a quanto investiamo in infrastruttura Internet”.
“Oggi che le aziende, soprattutto le più piccole, faticano a
restare competitive, è importante che abbiano accesso ai mercati
di tutto il mondo, rapidamente e al prezzo più basso possibile”,
ha continuato la Kroes. “Internet ultraveloce riesce a far
questo. La banda larga è essenziale anche per i governi alle prese
con i problemi di esclusione sociale di una popolazione che
invecchia. In definitiva, le reti di banda larga capillarmente
diffuse sono fondamentali per riportare l’Europa a
crescere”.
Le singole iniziative nazionali sono importanti: la Kroes ha
ricordato che molti Stati si sono dotati di un piano per la
transizione verso le nuove infrastrutture, la Francia con
Numérique 2012, la Gran Bretagna con Digital Britain, la Germania
con la Breitbandstrategie, che mira a garantire connessioni da 50
Mbps al 75% della popolazione. “C’è bisogno di piani nazionali
ambiziosi, ma anche il coordinamento a livello euroepo è
fondamentale”, ha aggiunto il commissario, “per trarre il
massimo vantaggio dal mercato unico digitale e rendere l’Europa
un luogo più attraente per gli investitori”.
Le sfide sono tante, ha continuato la Kroes: Internet ultraveloce
deve accompagnarsi a una reale qualità della connessione; i
consumatori devono conoscere la reale velocità alla quale stanno
navigando, non quella teorica; il quadro normativo deve essere in
grado di stimolare gli investimenti privati nelle reti di nuova
generazione; le aree rurali devono essere incluse nella rivoluzione
del broadband; occorrerà lavorare per la convergenza fisso-mobile,
per ottenere il massimo della produttività; la banda larga
wireless di prima qualità è vitale proprio per le aree rurali;
infine, Internet dà il massimo quando è aperto: è così che
innovazione e interoperabilità si sviluppano.
Ma se si riesce a risolvere e affrontare nel modo più efficace
queste sfide, il guadagno è altissimo: usciremo definitivamente
dalla crisi, creeremo nuovi posti di lavoro, crescita economica e
benessere sociale. “Come ha detto il Presidente della Commissione
Barroso la scorsa settimana, dobbiamo costruire un nuovo modello
economico basato sulla conoscenza, sulla riduzione delle emissioni
di anidride carbonica e su alti livelli di occupazione. Tutti gli
attori in Europa sono chiamati a mobilitarsi”, ha concluso la
Kroes. “Ma oltre a questo, dobbiamo fortemente volere questa
crescita. Nell’economia globalizzata di oggi non ci sono facili
profitti. Il resto del mondo sta lavorando sodo per crescere e per
mettere in atto piani simili al nostro. Accade in Cina, Brasile,
Messico, Australia. Ma niente è scontato: questi Paesi stanno
spingendosi oltre i limiti per cambiare e innovare. Noi dobbiamo
fare lo stesso”.