Prezzi di accesso alla rete in rame stabili e regole chiare sulla fibra ottica sono necessari per incoraggiare gli investimenti nella banda larga. E’ la posizione ribadita dalla commissaria Ue all’agenda digitale Neelie Kroes, che si prepara a presentare un pacchetto di misure per il settore il prossimo 10 settembre. ”Nel nostro pacchetto in arrivo formalizzeremo una serie di principi piu’ stringenti per incoraggiare gli investimenti”, ha affermato la Kroes, ricordando che le linee guida della futura azione legislativa erano gia’ state identificate a luglio 2012. L’affermazione della Kroes si lega alla discussione con l’Agcom.
Ora, dopo un anno di consultazioni e ”intensa collaborazione” con i regolatori, ”le abbiamo rifinite e raggiunto un accordo” e, ha assicurato la commissaria, ”siamo determinati a dare prezzi del rame stabili e una regolamentazione per la fibra che rispecchi la realta’ del mercato”.
In alcune circostanze, per Bruxelles, è infatti ”possibile per evitare l’eccessiva regolamentazione e incoraggiare gli investimenti dando a chi investe in fibra la possibilita’ di sperimentare costi d’accesso”. Nel momento in cui non ci sono finanziamenti pubblici per realizzare la banda larga e’ infatti ”vitale”, ha ricordato la Kroes, che ”tutte le aziende abbiano un sistema stabile e coerente” in cui operare per poter investire.
Il commissario ha inoltre ribadito che serve un vero e proprio mercato unico europeo dei dati pubblici, in modo da facilitare l’innovazione e l’attivita’ delle imprese. A questo proposito Kroes ha lanciato una consultazione pubblica che si chiudera’ il 22 novembre su questo tema. L’obiettivo e’ attuare in modo effettivo la direttiva Ue sulle informazioni provenienti dal settore pubblico (Isp) recentemente rivista, che prevede una maggiore diffusione da parte delle pubbliche autorita’ dei dati da loro prodotti come le informazioni meteo, le statistiche, il traffico stradale o le attivita’ di ricerca. ”Siamo riusciti a finalizzare una nuova direttiva per l’informazione del settore pubblico, ora dobbiamo attuarla in modo che crei un mercato unico per questi dati, in modo che le aziende possano dar vita a ‘app’ paneuropee e altre innovazioni”, ha spiegato la Kroes, sottolineando che ”per ottenere un valore aggiunto a livello europeo da questi dati le regole devono essere applicate in modo chiaro e comune”.
Secondo Bruxelles, un reale accesso a livello europeo dei dati pubblici potrebbe portare a vantaggi economici pari a 40 miliardi di euro all’anno per l’intera Ue, mentre e’ emerso che le imprese che hanno un accesso gratuito alle pubbliche informazioni hanno un tasso di crescita superiore del 15% a quello delle imprese che devono invece pagare.