“L’Europa sta affrontando una crisi di assistenza sanitaria a causa dell’invecchiamento della popolazione: utilizzando al meglio la tecnologia digitale possiamo ridurre i costi, ridare il controllo al paziente, rendere più efficiente la sanità e aiutare i cittadini europei ad essere attivi nella società più a lungo. Dobbiamo continuare a prendere il polso della situazione”. Si esprime così il vice presidente della Commissione europea Neelie Kroes facendo il punto sulla sanità online in Europa, a commento di due indagini svolte dalla Commissione sulla diffusione e utilizzo dei servizi sanitari elettronici.
Gli studi, condotti su un campione di unità ospedaliere di cura intensiva e di medici generici d’Europa, rileva che la sanità online ha iniziato a prendere piede: il 60% dei medici generici utilizza gli strumenti di assistenza sanitaria online nel 2013, con un aumento del 50% rispetto al 2007. Ma per la Commissione occorre fare molto di più.
Nell’Unione europea, infatti, solo il 48% degli ospedali condivide per via elettronica alcune informazioni mediche con medici generici esterni e il 70% degli ospedali le condivide con operatori sanitari esterni. I migliori risultati si registrano in Danimarca, in Estonia, in Lussemburgo, nei Paesi Bassi e in Svezia (il 100% dei loro ospedali pratica lo scambio di informazioni ad un qualche livello). I medici generici fanno un uso limitato delle prescrizioni elettroniche e delle interazioni con i pazienti per e-mail (32% e 35% rispettivamente). I tre paesi in vetta alla classifica per le prescrizioni elettroniche sono l’Estonia (100%), la Croazia (99%) e la Svezia (97%), mentre per quanto riguarda l’uso dell’e-mail troviamo la Danimarca (100%), l’Estonia (70%) e l’Italia (62%). Meno dell’8% degli ospedali dell’Ue condivide informazioni mediche per via elettronica con operatori sanitari stabiliti in altri paesi dell’Ue.
Quanto alla telemedicina, appena il 9% degli ospedali offre ai pazienti la possibilità di essere seguiti a distanza, il che ridurrebbe la necessità di degenze in ospedale. Meno del 10% dei medici generici svolge visite online con i pazienti e meno del 16% consulta altri specialisti medici online. I servizi di sanità online, insomma, sono ancora utilizzati soprattutto per la registrazione e la trasmissione tradizionale, anziché per scopi clinici.
In fatto di digitalizzazione delle cartelle cliniche dei pazienti, i Paesi Bassi si piazzano primi con una percentuale di digitalizzazione dell’83,2%; in seconda posizione troviamo la Danimarca (80,6%) e in terza il Regno Unito (80,5%). Tuttavia, appena il 9% degli ospedali in Europa permette ai pazienti di accedere online alla propria cartella clinica e la maggior parte di essi dà solo un accesso parziale.
Gli ostacoli verso una più capillare adozione della sanità online, secondo le risposte date dai medici, sono tanti: la scarsa remunerazione (79%), le conoscenze informatiche insufficienti (72%), la mancanza di interoperabilità dei sistemi (73%) e la mancanza di un quadro normativo sulla riservatezza per le comunicazioni per e-mail tra medico e paziente (71%).
“Dobbiamo intervenire per cambiare la mentalità nel settore sanitario in tempi brevi. Il fatto che sei medici generici su dieci utilizzino gli strumenti di sanità online indica che incominciano a prenderci la mano, ma a noi serve un’impennata!”, commenta la Kroes. “È assurdo che appena il 9% degli ospedali in Europa permetta ai pazienti di accedere online alla propria cartella clinica. Auspico che i governi, gli innovatori nel campo dell’alta tecnologia, le compagnie di assicurazioni, le aziende farmaceutiche e gli ospedali uniscano le forze per dare vita a un sistema di assistenza sanitaria innovativo ed efficiente sotto il profilo dei costi, con maggiore controllo e trasparenza per il paziente.”
Il Commissario per la Salute, Tonio Borg, aggiunge: “Le soluzioni basate sulla sanità online possono portare a cure migliori per i pazienti e a sistemi sanitari più efficienti. Le indagini indicano che alcuni Stati membri sono chiaramente in testa nell’uso delle prescrizioni elettroniche e delle cartelle cliniche digitalizzate e possono essere fonte di ispirazione per gli altri. Mi aspetto che tutti gli Stati membri comprendano il potenziale delle soluzioni basate sulla sanità online e collaborino a tale riguardo nell’ambito della nostra rete europea di sanità online”.