Kroes: “Tariffe di roaming ancora troppo alte”

Nonostante il calo delle tariffe deciso dalla Ue i costi elevati sono ancora un freno all’utilizzo del cellulare quando si va all’estero, in particolare per la trasmissione dati. Il commissario Ue all’Agenda digitale: “Le telco ascoltino i consumatori”

Pubblicato il 15 Feb 2011

Il roaming mette pensiero ai cittadini europei che viaggiano. A
dirlo un'inchiesta pubblicata dalla Commissione europea che
evidenzia come quasi tre quarti degli europei si preoccupano dei
costi di uso del loro telefonino quando viaggiano nell'Ue.
Il 72% dei viaggiatori continua a limitare le loro chiamate in
roaming a causa dei costi elevati anche se la maggioranza è
consapevole che i prezzi sono calati dal 2006. Solo il 19% delle
persone che utilizzano i servizi collegati ad internet sui loro
telefonini quando si trovano all'estero ritengono che i costi
del roaming per la trasmissione dati (navigazione in internet o
controllo delle e-mail) siano equi.

"Le società di telecomunicazioni devono ascoltare i loro
clienti – sottolinea Neelie Kroes,
vicepresidente della Commissione europea e commissaria responsabile
per l’Agenda digitale – I consumatori ritengono che vi siano ampi
margini di miglioramento, in particolare per il roaming di
trasmissione dati. Come promesso nell'Agenda digitale europea,
in materia di roaming voglio garantire soluzioni migliori per i
cittadini e per le imprese europee".

Oggi più persone utilizzano i loro telefonini quando viaggiano
nell'Ue rispetto a quattro anni fa, quando la Commissione ha
introdotto per la prima volta regole in materia di roaming.
Nonostante un calo stimato del 13% dei viaggi tra il 2006 e il
2010, il volume globale delle chiamate ricevute e degli Sms spediti
mentre ci si trova all'estero nell'Ue è cresciuto in tale
periodo. I viaggiatori riferiscono di aver effettuato il 32% in
più di chiamate, di aver ricevuto il 31% in più di chiamate e di
aver inviato il 43% in più di messaggi dal 2006.
L'inchiesta dimostra inoltre che nella popolazione europea le
abitudini variano.
Gli uomini, ad esempio, preferiscono le chiamate vocali (57%), le
donne i messaggi di testo (56%). È significativamente più
probabile attualmente, rispetto ai dati del 2006, che i giovani
utilizzino i servizi in roaming (realizzando chiamate vocali: +43%;
ricevendo chiamate: +42% e inviando messaggi di testo: +51%). Il
30% dei pensionati e il 15% dei giovani di età compresa tra 25 e
39 non utilizzano affatto i loro telefonini all'estero.

Tra i viaggiatori abituali, il 61% sono consapevoli che i prezzi
dei servizi roaming sono scesi a seguito dell'intervento
dell'Ue. Tuttavia i cambiamenti nel comportamento dei
consumatori non sono stati tutti positivi: circa uno su cinque
utenti di telefonini ha ridotto l'uso di servizi di roaming
negli ultimi quattro anni, a causa della propria percezione del
costo mentre il 72% degli utenti di telefonini continua a limitare
le proprie chiamate vocali.

Per quanto riguarda infine i servizi di roaming per la trasmissione
dati (ad esempio navigare in internet o scaricare dati) hanno
iniziato a decollare (il 10% degli intervistati si avvalgono di
questi servizi) anche se generalmente il prezzo non è considerato
ragionevole (solo il 19% degli intervistati affermano che il costo
dei servizi di roaming per la trasmissione dati è equo).

I risultati di questa inchiesta e della consultazione pubblica sul
futuro del regolamento roaming, terminata l'11 febbraio,
verranno utilizzati ai fini della revisione delle attuali regole in
materia di roaming, che la Commissione europea dovrà completare
entro giugno 2011. L'obiettivo fissato dall'Agenda digitale
europea è che le differenze tra le tariffe di roaming e le tariffe
nazionali siano prossime a zero entro il 2015.

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