L’amministratore delegato di Telecom Italia, Marco Patuano, è stato ricevuto a Palazzo Chigi. Il manager si è trattenuto nella sede del Governo per circa un’ora, senza rilasciare alcuna dichiarazione all’uscita. Patuano si è limitato a ribattere con un semplice “no” alla domanda se la visita fosse dovuta alla questione della rete.
L’incontro – e forse non è un caso – avviene però alla vigilia della presentazione del rapporto Caio sullo stato della banda larga di cui mister Agenda digitale sta definendo gli ultimi dettagli. Caio ha incontrato il 16 gennaio il viceministro allo Sviluppo economico, Antonio Catricalà, per illustrargli lo studio che a giorni verrà consegnato al premier Enrico Letta.
Oggi in commissione in audizione Trasporti e Tlc della Camera il viceministro ha annunciato che Caio presenterà il rapporto sulla banda larga “la settimana prossima”. “Caio lo sta ultimando assieme ai due incaricati stranieri”, ha precisato Catricalà.
Caio ha condotto l’analisi assieme al francese Gerard Pogorel, professore emerito dell’Università ParisTech di Parigi, e all’americano Scott Marcus, già advisor della Federal Communication Commission. Mister Agenda digitale ha discusso con il viceministro della sintesi del rapporto, mentre prossimamente avverrà la consegna dell’analisi integrale. L’ulteriore passaggio sarà poi la presentazione del lavoro al presidente del Consiglio, Enrico Letta.
Il rapporto Caio punterà il dito contro il rallentamento degli investimenti nella rete internet veloce che potrebbe seriamente ritardare il raggiungimento, da parte dell’Italia entro il 2020, degli obiettivi dell’Agenda digitale. Il rapporto sottolineerà inoltre l’obsolescenza delle reti in rame e come risulti insoddisfacente la realizzazione di reti di accesso alla banda larga, tanto che solo il 14% delle famiglie italiane ha accesso alla rete a velocità maggiori di 30 Mbit/s per scaricare dati, video e filmati. Mentre sul fronte del digital divide, sono ancora 2,3 milioni gli italiani (il 4% della popolazione) rimasti senza una copertura da servizi a banda larga da rete fissa. Ritardi che, come avrà modo di sottolineare Caio, frenano la domanda di banda larga, lo sviluppo e la competitività delle nostre aziende.