Sprint Nextel passa alle vie formali e minaccia di bloccare
l’accordo da 39 miliardi di dollari fra At&t e T-Mobile Usa che
“ridurrà la concorrenza e danneggerà i consumatori”, afferma
il carrier numero 3 degli Stati Uniti. Non si tratta di un semplice
commento: Sprint fa sapere che non accetterà in alcun modo che il
mega-merger vada in porto. “Pensiamo che non vi siano condizioni
che rendano questo matrimonio positivo per i consumatori o
l’America”, afferma su FierceWireless Larry Krevor, vice
president of government affairs di Sprint.
Krevor spiega che Sprint attaccherà la transazione su molteplici
fronti. Intanto userà le udienze al Congresso per esprimere le
proprie preoccupazioni e farà azione di lobby su singoli membri
del Congresso (non ci sono ancora in agenda delle udienze formali
al Parlamento americano, ma l’House Judiciary Committee ha
annunciato che terrà degli incontri con i rappresentanti
dell’industria). Sprint renderà nota la sua posizione anche
tramite documenti che invierà alla Fcc e al dipartimento di
Giustizia, le due agenzie federali che dovranno valutare e
eventualmente approvare l’accordo.
"Noi siamo fermamente convinti che questa transazione sia
favorevole ai clienti di At&t e T-Mobile e vada anche
nell’interesse pubblico dato che porterà benefici al 95% degli
americani”, ha dichiarato Jim Cicconi, senior executive vice
president of legislative and external affairs di At&t la scorsa
settimana. "Riguardo a quanto obiettato da Sprint, pensiamo
sia più costruttivo concentrarci sulle nostre strategie per
crescere e servire al meglio i clienti e non farci distrarre
attaccando le strategie di business degli altri”.
Ma Krevor nota oggi che, se l’accordo verrà approvato, più del
70% degli abbonati mobili americani e del revenue connesso saranno
nelle mani di At&t e Verizon Wireless. Inoltre la fusione con
T-Mobile permetterà a At&t, che avrà a quel punto 129,2 milioni
di clienti, di fare pressione anche sui produttori di cellulari e i
fornitori di infrastrutture.
“Questa transazione annullerebbe trent’anni di lavoro svolto
dal governo e dai tribunali americani per modernizzare e aprire il
mercato delle comunicazioni alla concorrenza”, sostiene Sprint.
“L’industria del mobile ha innescato livelli senza precedenti
di concorrenza, innovazione, creazione di posti di lavoro e
investimenti per l’economia americana: tutto questo potrebbe
sparire per colpa di una sola transazione”.
Il ceo di Verizon Wireless Dan Mead ha affermato che i regolatori
probabilmente approveranno l’accordo, purché siano fatte delle
concessioni. Tutti gli operatori più piccoli, come Clearwire e
LightSquared, hanno espresso forti obiezioni.
Contraria anche la Rural cellular association, che conta tra i suoi
membri MetroPCS e Cellular South: “La concorrenza ne
soffrirà", afferma il presidente Steve Berry.
"L’America rurale, specialmente, verrà danneggiata
dall’approvazione di un 'mega-merger' del genere, a meno
che non siano imposte severe condizioni per assicurare che non
venga eliminata gran parte della concorrenza”.