Il business degli operatori mobili virtuali in Italia comincia a
mettersi in marcia a ritmi più che interessanti. E già si
delinenano chiari trend di mercato. Secondo la Relazione annuale
2010 presentata dall’Agcom, gli operatori Mvno registrano una
forte crescita della base clienti, da 1,2 milioni nel 2008 a oltre
2,4 milioni nel 2009 (e 2,7 a fine marzo 2010). Anche il fatturato
dei servizi di telefonia mobile virtuale ha spiccato il volo: da
52,7 a 149,8 milioni di euro, con un balzo del 184%. Sono aumentati
sia i servizi voce, il cui giro d’affari è passato da 46,3 a
125,4 milioni (con un aumento del 170%), sia i servizi dati, il cui
fatturato è cresciuto da poco più di 6 milioni a 24 milioni.
L’Autorità descrive dinamiche differenziate a seconda dei
“modelli di business” adottati. Il primo, rivolto ad un mercato
“etnico”, è esemplificato da Daily Telecom e Pldt Italia, che
indirizzano la propria offerta principalmente verso residenti di
origine asiatica (specificamente Cina e Filippine); Il secondo
sfrutta la capillarità dei punti vendita presenti sul territorio,
come nel caso di Carrefour, Coop Italia e, dalla seconda metà del
2009, di Erg Mobile. Queste imprese combinano il servizio di
telefonia mobile con offerte e promozioni relative alle condizioni
economiche d’acquisto dei prodotti che rappresentano la propria
attività tradizionale (prodotti alimentari e di largo consumo,
prodotti petroliferi).
Il terzo modello, grazie anche alla capillarità dei punti vendita,
è strutturato attorno ad un’integrazione con servizi finanziari,
come nel caso di Noverca (società controllata da Acotel e
partecipata da Intesa SanPaolo) e Poste Mobile, dove la telefonia
mobile diventa anche veicolo di offerta (controllo movimentazione
conto corrente, pagamento bollettini, ricarica di carte di credito
prepagate, possibilità di effettuare bonifici, ecc.). Il quarto ed
ultimo riguarda l’integrazione tra servizi di imprese già
presenti nelle telecomunicazioni su rete fissa, come nel caso di
Tiscali e Fastweb.
Non tutti e quattro i modelli sono tuttavia ugualmente di successo.
I veri leader del mercato Mvno sono Poste e Noverca: la loro
proposta, legata all’integrazione con altri servizi telematici
(postali e finanziari), anche se in leggera riduzione in termini di
diffusione, appare quella vincente (supera il 50% del mercato per
numero di linee e come ricavi rappresenta più del 63% del
fatturato complessivo degli Mvno).
In sensibile crescita anche i clienti delle imprese storicamente
presenti nella telefonia fissa: Fastweb e Tiscali hanno registrato
un buon andamento dell’integrazione tra telefonia fissa e mobile,
evidenziato dalla quota di mercato (14% a marzo 2010) e dal peso
sul fatturato complessivo degli operatori virtuali, salito
dall’1,7% del 2008 al 13,6% del 2009.
Al contrario, perdono quota le offerte per il mercato etnico
(rappresentano nel 2009 poco più dell’8% dei ricavi degli Mvno
contro quasi il 12% del 2008) e quelle della grande distribuzione:
la loro incidenza sul giro d’affari complessivo degli operatori
di telefonia mobile virtuale è scesa dal 28,4 al 14,8% tra il 2008
e il 2009, anche se lo share sul numero totale di linee (26,4% a
marzo 2010) le mette ancora al secondo posto.