INTERNET

L’Europarlamento boccia l’Acta

Il Comitato Commercio Internazionale di Strasburgo ha rigettato il trattato anti-contraffazione. Ora la palla passa all’assemblea plenaria che dovrà ratificare il rigetto in via definitiva

Pubblicato il 21 Giu 2012

copyright-acta-120213184959

Il comitato Commercio Internazionale del Parlamento Europeo ha rigettato il trattato Acta con 19 “no” e 16 “sì” Il rigetto definitivo verrà ratificato dal Parlamento Europeo in sessione plenaria nelle prossime settimane.

“Acta non è l’accordo giusto per affrontare su scala commerciale la contraffazione e la pirateria – ha detto l’europarlamentare relatore David Martin (S&D) -. Con questo voto abbiamo fatto un passo avanti verso la morte del trattato”.
“Hanno vinto i cittadini e la democrazia – ha commentato il capodelegazione dell’Italia dei Valori, Niccolo’ Rinaldi (Alde) -. La voce dei cittadini e’ stata tenuta in considerazione dal Parlamento europeo. Rigettare l’Acta, però, non vuol dire fermarsi nella lotta alle contraffazioni”.

“Il parere negativo del Parlamento europeo sull’accordo anticontraffazione Acta arriverà ben prima del pronunciamento della Corte di Giustizia Ue imponendo uno stop decisivo alla procedura – ha chiarito l’europarlamentare del Pd Luigi Berlinguer – E’ fondamentale definire nuove e più efficienti regole sul diritto d’autore, in equilibrio con i principi di liberta’ di accesso alla rete, portando la materia del copyright sotto l’egida del Parlamento, co-legislatore in questo campo come previsto dal Trattato di Lisbona”.

Di tutt’altro avviso Cristiana Muscardini (Fli-Csr). “Dispiace che alcuni gruppi politici (socialisti, liberali, verdi) abbiano insistito per votare in commissione Commercio Internazionale senza attendere il parere della corte di giustizia come era stato proposto dall’ emendamento del gruppo dei Conservatori Riformisti Europei (Ecr) con l’adesione del gruppo Ppe. Acta presenta pregi e difetti ma il giudizio del Parlamento Europeo, per essere sereno e obiettivo, non dovrebbe tenere conto soltanto delle pressioni di alcune lobby dei sistemi informatici e delle vendite tramite internet. Sappiamo, infatti, come molte volte questi sistemi di vendita abbiano incentivato e coperto la contraffazione o consentito di utilizzare prodotti vietati in alcuni paesi. Il giudizio della corte avrebbe consentito un voto più consapevole e più sereno”.

Secondo Innocenzo Genna, ex presidente di Ecta “il trattato Acta è virtualmente morto, sia nel contenuto (colpevolizzare utenti ed Isp) che nel metodo (negoziare e decidere tali accordi a porte chiuse)”.

Si tratta dell’ennesimo stop al trattato anti-contraffazione dopo che, lo scorso 31 maggio, il Parlamento europeo lo avevo boccato per ben tre volte: dalla commissione giuridica (12 voti a favore del rigetto, 10 contrari e 2 astenuti), dalla commissione industria (31 voti a favore del rigetto, 25 contrari, 0 astenuti) e da quella che si occupa di liberta’ civili, giustizia e affari interni (36 voti a favore del rigetto, 1 contrario e 21 astenuti).

“Acta – facevano sapere da Strasburgo – è stato respinto in quanto lesivo del ruolo e delle prerogative del Parlamento europeo, legislatore in materia di diritto d’autore, e incompatibile con la Carta dei diritti fondamentali dell’Ue”.

La Commissione Ue ha invece sottoposto alla Corte di giustizia europea la richiesta di un’opinione legale su Acta per “verificare e chiarire la legalità dell’accordo e la sua compatibilità con i trattati Ue”.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

Articoli correlati