I provider offrano una velocità minima di 100 Mbps a 100 milioni
di abitazioni nel giro di un decennio a partire da ora. E’ la
proposta lanciata dalla Federal Communications Commission (Fcc)
Usa, per bocca del suo presidente Julius Genachowski. Proposta che
fa parte del piano Fcc denominato National Broadband Plan, che
sarà reso pubblico il mese prossimo.
Un obiettivo difficile da portare a termine, dato che la media
della velocità delle connessioni negli Usa è inferiore ai 4 Mbps.
Le società di Tlc hanno subito bocciato la proposta, definendola
irrealistica. Il Ceo del provider Usa Qwest Communications
International, Edward Muller, parla di un “sogno” e, laconico,
dà il suo colpo di grazia al progetto: “Non possiamo
permettercelo, e non pensiamo che i clienti lo vogliano”. Poi
apre a Google: “Se Google ha inventato qualche tecnologia, ci
piacerebbe essere loro partner”.
At&T, primo provider di banda larga negli Usa, lancia l’allarme
per l’eccesso di regole: “La Fcc dovrebbe evitare di lanciare
appelli per forme estreme di regolamentazione che potrebbero
danneggiare, se non distruggere, gli investimenti necessari per
realizzare questi obiettivi”.
Verizon, operatore con una rete molto più avanzata rispetto a
quella dei concorrenti, è il più possibilista. Prima ricorda di
aver concluso con successo la sperimentazione sui 100 Mbps (e
velocità anche maggiori) con la sua rete in fibra ottica Fios, poi
dice: “E’ un forte segnale, tipicamente per massicce operazioni
d’affari, ma noi potremo realizzarlo senza troppi problemi con la
rete Fios”.