ANTI-EVASIONE

L’occhio del Fisco sui contratti telefonici

L’Agenzia delle Entrate vara il provvedimento che obbliga gli operatori a comunicare a Entratel tutti i dati relativi alle bollette di telefoni fissi, cellulari, satellitari. Obiettivo: stanare spese telefoniche “inadeguate” al reddito dichiarato

Pubblicato il 20 Apr 2012

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Il Fisco intercetterà anche le utenze telefoniche. Telefoni fissi, cellulari e satellitari, utenze domestiche a uso pubblico, oltre quelle “business”, tutto finirà d’ora in avanti nel cervellone dell’anagrafe tributaria. Lo scrive il Sole 24 Ore. Il direttore dell’Agenzia delle Entrate, Attilio Befera, ha firmato il provvedimento con le istituzioni e gli operatori che dovranno inviare attraverso il servizio telematico Entratel le informazioni relative ai servizi di telefonia fissa, mobile e satellitare relativi alle utenze, ai consumi fatturati e al credito acquistato.

L’Agenzia delle entrate ha pubblicato il provvedimento 10563 che obbliga le compagnie telefoniche che operano sul territorio nazionale a comunicare all’anagrafe tributaria i dati telefonici degli italiani. Il fisco “dispone” che “i dati e le notizie relativi ai contratti di servizi di telefonia, fissa, mobile e satellitare, relativamente alle utenze domestiche e ad uso pubblico sono trasmessi all’anagrafe tributaria”.

Prevede, più specificamente prevede che “le comunicazioni hanno ad oggetto i dati relativi alle utenze in essere, ai consumi fatturati e al credito di traffico telefonico”.
Quindi il fisco conoscerà: nominativo (società, professionista, privato) e generalità; codice fiscale del nominativo; utenza telefonica (estremi contratto, tipologia tariffa, destinazione d’uso, tipo contratto e tipologia utenza, data di prima attivazione dell’utenza, numero utenze iniziali e numero utenze finali, indirizzo e codice catastale); consumi e fatturazioni (numero mesi di fatturazione nell’anno, costo annuo del traffico o delle ricariche, ammontare del fatturato).

Tali dati sono da comunicare, da parte delle compagnie telefoniche, e con con riferimento all’anno, entro il 30 aprile dell’anno successivo. In via straordinaria, i dati del 2011 dovranno pervenirgli entro il 30 settembre 2012 (che diviene 1° ottobre per effetto del giorno festivo).
Utilizzo dei dati, privacy e tutele del cittadino

Il provvedimento si sofferma sulla modalità dell’utilizzo affermando che “i dati e le notizie, che pervengono all’anagrafe tributaria, sono raccolti e ordinati su scala nazionale al fine della valutazione della capacità contributiva, nel rispetto dei diritti e delle libertà fondamentali dei contribuenti.”

Inoltre, nel disporre specificamente che le trasmissioni gli pervengano telematicamente ma con archivi non superiori a 3 MB, dimostra di preoccuparsi delle tutele dei cittadini, prevedendo che “i dati e le notizie raccolti, che sono trasmessi nell’osservanza della normativa in materia di riservatezza e protezione dei dati personali, sono inseriti nei sistemi informativi dell’anagrafe tributaria riducendo al minimo l’utilizzazione dei dati personali, mediante analisi eseguite in modo anonimo, ed identificando i contribuenti, secondo un principio di necessità, solo nel caso di esecuzione dei controlli fiscali.”

Infine, garantisce che “la sicurezza nella trasmissione dei dati … è garantita dal sistema dell’invio telematico all’anagrafe tributaria, mediante l’adozione delle misure riguardanti il controllo degli accessi al sistema e la crittografia degli archivi” e che “la sicurezza degli archivi del sistema informativo dell’anagrafe tributaria è garantita da misure che prevedono un sistema di autorizzazione per gli accessi e di conservazione di copie di sicurezza per il tempo necessario all’espletamento del controllo fiscale.”

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