VERSO L'ASSEMBLEA

La guerra su Tim, Genish: “Pronto a restare anche con Elliott”

L’Ad della società Tlc: “Ma se cambia la composizione del consiglio il piano dovrà essere riconfermato”. Serve un clima di fiducia nel board e allineamento al Ceo “ma l’importante è che questa telenovela finisca presto, dannoso conflitto prolungato”. Il fondo Usa al contrattacco: “Vivendi ha agito nel suo esclusivo interesse a detrimento azionisti”

Pubblicato il 19 Apr 2018

genish-amos-tim-170728175429

Partita super-bollente su Tim. Mentre Amos Genish si dichiara pronto a mantenere la poltrona di Ceo anche in caso di vittoria del fondo Elliott, Bollorè a sorpresa annuncia un cambio ai vertici: lascia il ruolo di presidente di Vivendi al figlio Yannick attualmente a capo del gruppo pubblicitario Havas. Lo ha annunciato nel corso dell’assemblea della compagnia, a Parigi.

“Esiste una significativa differenza tra la strategia supportata dal consiglio Tim e il libro bianco di Elliott”. Così il ceo di Tim Amos Genish in un’intervista al Sole 24 Ore ad una settimana dall’assemblea. Tuttavia, aggiunge, “è molto rischioso e dannoso per la società un conflitto prolungato tra gli azionisti”, dice il manager. E sui possibili scenari in cda: “Tim è un progetto che mi sta a cuore e considero un privilegio restarne alla guida. Conosco Vivendi e so che sostiene con convinzione il mio piano: la lista di Vivendi la conosco meglio. Con gli altri ho poca dimestichezza, ma non è Elliott che entrerebbe in cda bensì i suoi candidati indipendenti”.

Certamente se cambia la composizione del consiglio il piano andrà riconfermato. Occorrerà verificare se nel board ci sarà un clima di fiducia e allineamento col ceo, è una questione di ‘chimica'”. L’importante, dice il manager israeliano, “è che questa telenovela finisca il prima possibile, speriamo finisca il 4 maggio. È molto rischioso e dannoso per la società un conflitto prolungato tra gli azionisti: vorrei che fosse chiaro a tutti”.

I

Intanto il fondo Usa contrattacca dopo le critiche di Vivendi: “Usa parole prive di sostanza, ha agito nel suo esclusivo interesse a detrimento azionisti”. In un lungo comunicato specifica che la compagnia francese “ha fallito sia con i regolatori che con il governo, anche su Mediaset” e sulla governance di Tim “il management sia guidato da attuale ceo e da un cda, non da singolo socio”. In particolare “quando le autorità italiane affermano pubblicamente che Vivendi è un azionista pessimo, è chiaro che lo status quo è insostenibile” si afferma con riferimento alle parole di ministro Carlo Calenda che aveva definito così l’azionista di Tim. E ancora: “È tempo di cambiare in Telecom Italia. Elliott ritiene che gli azionisti abbiano bisogno di un consiglio unito, non di uno diviso e preso da contenziosi con i propri sindaci. Gli azionisti – continua – meritano l’opportunità di sbloccare un valore significativo supportando la proposta di Elliott, che inizia con l’elezione di un cda veramente indipendente il 24 aprile”.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

Articoli correlati