Il giudice di Milano Elena Riva Crugnola ha accolto i ricorsi cautelari del cda di Telecom e di Vivendi contro la decisione del collegio sindacale di integrare l’ordine del giorno dell’assemblea dei soci del 24 aprile 2018, così come richiesto dal fondo Elliott che intanto aveva bloccato la raccolta di deleghe in attesa dell’assemblea per l'”incertezza giudiziaria”. Il giudice “dispone la sospensione dell’efficacia della delibera impugnata, adottata dal collegio sindacale di Tim il 27 marzo 2018, recante integrazione dell’odg dell’assemblea dei soci convocata per il 24 aprile 2018”. In questo modo “l’Assemblea si svolgerà – scrive Tim in una nota -, come da avviso di convocazione recante l’ordine del giorno definito dal Consiglio di Amministrazione in data 6 marzo 2018. Resta ferma la convocazione dell’assemblea per il giorno 4 maggio 2018, per il rinnovo integrale del cda”.
E’ l’ultimo round della guerra che si sta consumando su Tim e che ha registrato negli ultimi un’escalation.
Nel caso di sospensione della delibera” dei sindaci con cui è stato integrato l’ordine del giorno dell’assemblea del 24 aprile 2018, il tribunale di Milano non ravvisa “alcuno specifico pregiudizio per la società”. Lo scrive il giudice del tribunale di Milano Elena Riva Crugnola nell’ordinanza con cui ha accolto i ricorsi del cda di Telecom e di Vivendi contro la decisione del collegio sindacale di integrare l’odg dell’assemblea come richiesto da Elliott. Infatti, per il giudice, la mancata vigenza della delibera “non pare colpire alcuno snodo vitale dell’ente né comportare conseguenze dannose in termini patrimoniali od organizzativi, data la già avvenuta convocazione di assemblea per la ravvicinata data del 4 maggio prossimo per il rinnovo dell’intero cda e, anzi, lo svolgimento dell’assemblea del 24 aprile 2018 in termini corrispondenti allo statuto venendo a coincidere con lo stesso interesse dell’ente”, depone a favore delle ragioni di Telecom e Vivendi.
Ieri Elliott ha comunicato che “stante il quadro di incertezza venutosi a creare a esito delle azioni giudiziarie prima annunciate da Tim e proposte in concreto solo il 13 aprile 2018 con riferimento alla decisione del collegio sindacale di integrare l’ordine del giorno dell’assemblea del 24 aprile 2018, la propria decisione di interrompere la sollecitazione di deleghe promossa con avviso del 4 aprile 2018.