Il Consiglio dei ministri dei trasporti Ue, svoltosi ieri a
Bruxelles, ha riaffermato l'impegno dell'Europa nello
sviluppo e finanziamento dei suoi programmi di navigazione
satellitare radio (Egnos e Galileo) e ha invitato la Commissione a
riflettere ulteriormente su come evitare lo “sforamento” dei
costi in futuro.
A preoccupare i ministri l’aumento dei costi dei progetti. Il
Consiglio, a questo proposito, ha analizzato il programma di
revisione elaborato da Bruxelles secondo cui per il 2014-2020
potrebbero essere necessari ulteriori 1,9 miliardi di euro per il
completamento delle infrastrutture di Galileo, oltre quelli già
stanziati nel 2007-2013 pari a 3,4 miliardi di euro. Il documento
stima inoltre che i costi operativi di Galileo e Egnos possono
essere di circa 800 milioni all'anno.
Si tratta ovviamente di cifre provvisorie che dovranno essere
eventualmente inserite nel quadro finanziario pluriennale, anche
tenendo conto degli sforzi compiuti dagli Stati membri per
diminuire deficit e debito.
Nonostante la possibile “lievitazione” dei costi i 27 ministri
concordano sul fatto che Galileo ed Egnos debbano essere finanziati
dalla Ue sia per la dimensione dei progetti sia per l’impatto che
avranno sull’economia europea. Senza dimenticare l’indipendenza
e l’autonomia che garantiranno all’Europa rispetto alle altre
piattaforme Gps.
Il Consiglio ha dunque chiesto alla Commissione di proseguire sulle
analisi di rischio e di costi e di esplorare possibilità di
risparmio.
A ricordare l'importanza dei programmi spaziali della Ue anche
ntonio Tajani. "Lo spazio è un settore strategico di grande
rilevanza per l'Europa – ricorda il commissario eurpeo
all'Industria, che lunedì prossimo presenterà a Frascati,
presso il Centro per l'osservazione della terra
dell'Agenzia Spaziale Europea (Esrin), la nuova politica
europea integrata per lo Spazio – Le attività ad esso legate
creano posti di lavoro altamente qualificati, innovazione e
competitività e generano nuove opportunità commerciali”
Per Tajani "lo Spazio è un settore strategico di grande
rilevanza per l'Europa. Le attività ad esso legate creano
posti di lavoro altamente qualificati, innovazione e competitività
e generano nuove opportunità commerciali. Ne deriva un
miglioramento del benessere dei cittadini e della sicurezza in
generale. Questo è quello di cui abbiamo bisogno per rafforzare la
politica spaziale europea per meglio sviluppare le opportunità
economiche e sociali per l'industria e la piccola e media
impresa. L'Europa necessita di mantenere la massima
indipendenza nell'accesso allo Spazio, se vuole raggiungere gli
obiettivi prefissati".
La visita sarà anche un'occasione per fare il punto sulle
operazioni di soccorso svolte nel recente terremoto in Giappone,
sulla Carta Spaziale Internazionale dei Grandi Disastri e sullo
stato di avanzamento del programma spaziale Gmes.