L'Umbria spinge sulla cooperazione Regioni-Comuni per abbattere
il digital divide. L'assessore regionale alle Infrastrutture
immateriali, Stefano Vinti, ha inviato una lettera a tutti i
sindaci umbri dove spiega la strategia di inclusione digitale della
giunta guidata da Catiuscia Marini.
"Tra le attività dell'assessorato regionale alle
infrastrutture tecnologiche immateriali – spiega Vinti – c'è
la costituenda RepRu (Rete pubblica Regione Umbria),
un'infrastruttura in fibra ottica dedicata al sistema pubblico
e abilitante per gli operatori. La rete è destinata a collegare le
pubbliche amministrazioni dell'Umbria (Regione, Province e
Comuni) e il sistema pubblico allargato di università, istituti di
ricerca, strutture ospedaliere e scolastiche, aree industriali di
interesse regionale con un duplice obiettivo. Il primo: superare,
nel breve periodo, ogni forma di digital divide di primo livello,
adottando di volta in volta le tecnologie più idonee a raggiungere
in tempi rapidi una copertura della connettività quanto più
estesa possibile; il secondo: realizzare nel medio-lungo periodo
una rete regionale in fibra ottica di nuova generazione, la
cosiddetta Ngn (Next generation network), che oltre a servire le
pubbliche amministrazioni concorra al conseguimento degli obiettivi
dell'Agenda digitale europea, la prima delle azioni della
Strategia 2020".
"I più recenti programmi di sviluppo delle infrastrutture
immateriali del territorio, a livello comunitario, nazionale ed
anche per la nostra Regione – prosegue Vinti – stanno indicando
quale obiettivo non più procrastinabile quello di orientarsi verso
il cosiddetto sistema Ftth (Fiber to the home), acronimo con il
quale si indica una rete di telecomunicazione in fibra ottica che
raggiunge direttamente gli stabili commerciali, i condomini e le
abitazioni unifamiliari e rappresenta, quindi, la tappa finale
nella creazione di una capillare rete in fibra ottica".
Partendo da questa premessa e dalla considerazione che nella
realizzazione di un'infrastruttura in fibre ottiche i costi
più alti sono dovuti alle opere civili, ed in particolare alla
posa in opera dei cavidotti ospitanti "sono molte – rileva
l'assessore – le iniziative che ciascuna amministrazione
comunale può realizzare per agevolare questa infrastrutturazione
capillare, almeno relativamente alla realizzazione dei cavidotti,
così da ultimare la rete a spese contenute. A tal fine
l'assessorato regionale è disponibile a valutare tutte le
specifiche soluzioni e le proposte di carattere generale, in
un'ottica di migliore utilizzo delle risorse pubbliche".