L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha multato PosteMobile per un totale di 1,5 milioni di euro per aver applicato automaticamente le tariffe a consumo per sms, minuti e traffico dati in caso di credito insufficiente al momento del rinnovo mensile dell’offerta flat.
Secondo l’Agcm l’operatore ha violato gli articoli 20 e 26 del Codice del Consumo in quanto i clienti sono venuti a conoscenza dell’attivazione del meccanismo “pay-as-you-go” solo dopo aver ricevuto gli addebiti derivanti dall’attivazione.
Di conseguenza, ai clienti è stata addebitata la tariffa a consumo di 3,50 euro al giorno per il traffico dati prima di poter riattivare il proprio bundle standard, senza averne ricevuto comunicazione o consenso. La multa si riferisce al periodo che va da maggio a ottobre 2021. PosteMobile si è difesa spiegando che che la tariffa pay-as-you-go per credito insufficiente non è un’offerta aggiuntiva come sostenuto dall’Agcm, ma fa parte del contratto concordato dal cliente.
Il procedimento
Lo scorso 14 Ottobre 2021 l’Antitrust ha avviato l’istruttoria nei confronti di PostePay, che gestiesce PosteMobile, per presunta violazione degli articoli 20 e 26 del Codice del Consumo.
Il 29 Novembre 2021 PostePay aveva presentato impegni per rimuovere i profili di scorrettezza oggetto di contestazione, integrati in data 10 Gennaio e 17 Febbraio 2022.
Tuttavia, nella riunione dell’Antitrust del 15 Marzo 2022, gli impegni presentati sono stati valutati e ritenuti non idonei a rimuovere i profili di scorrettezza.
Il 1° Aprile 2022 PostePay aveva poi presentato un’istanza di riesame della proposta di impegni formulata e rigettata dall’Autorità, integrandola ulteriormente. Lo scorso 28 Aprile 2022 l’Antitrust comunicava a PostePay il non accoglimento dell’istanza di riesame in assenza di elementi nuovi, di fatto e di diritto, che consentissero di rivedere le determinazioni dell’Autorità, e relativamente ai nuovi impegni proposti per l’impossibilità di esaminarli in quanto pervenuti tardivamente.