Le aste Lte fanno male all'industria delle Tlc mobili europee.
Che rischiano di fare bancarotta mettendo a rischio un mercato,
quello del 4G, appena agli inizi. Lo dice Bengt Nordstrom, Ceo
della società svedese di consulenza Northstream, secondo cui le
vari authority nazionali dovrebbe concentrarsi maggiormente sullo
sviluppo del settore, piuttosto che mettere a punto regole per gare
che hanno il preciso compito di far incassare i rispettivi
governi.
"Ci sono montagne di prove, nella storia delle Tlc, che ci
dicono quanto siano stupide le aste dello spettro" dice
Nordstrom. Per dimostrarlo l'analista ricorda la prima asta per
lo spettro bandita dalla Fcc negli Usa, iniziata alla fine del
1994, che si è tradotta in un mercato frammentato impedendo lo
sviluppo di servizi mobili sul territorio. Gli incassi sono stati
miliardari, "ma tutti i partecipanti sono falliti" dice
l'analista, a eccezione di T-Mobile Usa che sta per essere
acquisita da At&t. Una storia simile si è ripetuta in Europa
quando Regno Unito e Germania hanno venduto licenze 3G a prezzi
gonfiati, generando 22,5 miliardi di sterline e 51 miliardi di euro
per le rispettive casse dello Stato.
"Sia il Regno Unito che la Germania hanno ancora, però, una
scarsa copertura 3G", come risultato, ha detto Nordstrom, dato
che il costo delle concessioni ha significato che i detentori delle
licenze non potevano acquistare i siti necessari a garantire
un'effettiva buona copertura. E non sono solo il regno Unito e
la Germania ad aver patito questa situazione, ma anche il resto
dell'Europa con il risultato che l'intera area segna il
passo sul fronte 4G. Il fatto è che i regolatori si sono sottratti
alle loro responsabilità che dovrebbero consistere in realtà nel
"fare qualcosa di più che generare revenue per i governi:
cioè creare le condizioni per la realizzazione di ecosistema
mobile che garantisca un' industria in salute".