Le telco alla Kroes: priorità alla banda larga

Telecom Italia e Vodafone accendono i riflettori sulle Ngn e invitano il commissario europeo a mettere la questione in cima alla lista delle azioni dell’Agenda digitale. Galateri di Genola: “La realizzazione delle nuove reti è il requisito essenziale per raggiungere tutti gli altri obiettivi del Piano strategico Ue”

Pubblicato il 20 Mag 2010

"L'obiettivo di sviluppo delle infrastrutture a larga
banda di nuova generazione è prioritario, perché le
infrastrutture sono il requisito essenziale per raggiungere tutti
gli altri obiettivi del piano strategico, come lo sviluppo del
mercato unico on line di contenuti e servizi innovativi a favore
dei consumatori". Il presidente di Telecom Italia Gabriele
Galateri di Genola punta i riflettori sulle nuove reti nel
commentare l'Agenda digitale europea svelata ieri dal
Commissario Neelie Kroes.

"La prima fase di sviluppo del mercato della banda larga ha
dato buoni segni di crescita. Oggi dobbiamo guardare
all'obiettivo del 2020 e dare alle imprese la possibilità di
creare nuove infrastrutture e nuovi mercati – sottolinea il
presindente di Telecom -. La diffusione della larga banda a
velocità sempre maggiori per tutti i cittadini europei, obiettivo
largamente condiviso anche in sede europea, richiede massicci
investimenti di lungo periodo. Devono quindi essere create, sia a
livello comunitario che a livello nazionale, condizioni tali per
cui gli investimenti nelle reti non siano ostacolati da eccessivi
obblighi regolamentari, che non tengano conto dell'effettivo
grado di sviluppo del mercato. Ci auguriamo, quindi, che gli
obiettivi dell'Agenda digitale siano accompagnati da scelte di
policy lungimiranti, come è avvenuto in altri Paesi". Secondo
Galateri "l'Europa rischierebbe di non proiettarsi verso
il futuro ma di ritornare al passato se per le nuove reti in fibra
ottica si dovesse replicare l'intero insieme di vincoli
previsti per aprire il mercato alla concorrenza sulle reti
tradizionali in rame".

In merito al tavolo tecnico Agcom con gli Olo per discutere delle
possibilità di mettere a punto una società che realizzi una rete
in fibra, il presidente di TI precisa che la società è
"disponibile a collaborare con altri operatori, pubblici e
privati, per la riduzione dei costi delle infrastrutture
passive". Più in generale  Galateri ha spiega che "sul
tema della rete abbiamo già detto di avere un programma di
investimenti di 2,5 miliardi in tre anni e che entro il 2012
saranno collegate 1 milione e 300 mila unità abitative in 13
città".
"Siamo aperti alla discussione su questi temi perchè la rete
è un asse strategico", conclude il manager.

Anche Vodafone spinge sulla messa a punto di regole per la
realizzazione delle reti. "La riforma della politica di
servizio universale è, ad esempio, inestricabilmente legata alla
sostituzione delle reti in rame tradizionali con infrastrutture in
fibra e con le reti di telefonia mobile che in tal senso possono
fornire l'accesso universale ai servizi tradizionali". Per
sostenere il roll out del programma, Vodafone ha anche dato vita ad
un portale ad hoc www.vodafone.com/eu per creare dibattito sul tema
dell'Europa digitale.

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