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Le telco “best performer” nella crisi, ma il 2020 si chiuderà al ribasso

I conti del primo semestre mostrano la tenuta alla crisi economica innescata dal Covid-19 ma l’incertezza sull’evoluzione della pandemia e la riduzione della capacità di spesa da parte dei consumatori impatteranno sul business. Idc taglia le stime, il ritorno al livelli pre-Coronavirus non prima del 2022

Pubblicato il 28 Set 2020

idc

La spesa mondiale per i servizi di telecomunicazione e pay Tv raggiungerà quota 1,55 trilioni di dollari entro fine 2020, in calo dell’1,4% anno su anno. Ma la flessione è poca cosa al raffronto con altri comparti e conferma la forte resilienza economica del settore Ict. È quanto emerge dalle stime di Idc secondo cui si tornerà ai livelli pre-crisi pandemica non prima del 2022.

Le stime sono state effettuate tenendo conto dei risultati del primo semestre 2020 delle telco. “L’industria delle telecomunicazioni è uno dei settori più resilienti dell’economia globale durante la crisi Covd-19. Dai conti degli operatori emerge l’aumento della domanda dal segmento dei consumatori durante il blocco e a seguito delle misure governative volte a proteggere le imprese e la popolazione in generale dall’impatto economico della pandemia e il fatto che i servizi di telecomunicazioni sono stati garantiti da contratti a più lungo termine. Ciò aiutato le società di telecomunicazioni a evitare gravi perdite nella prima metà dell’anno”. Le previsioni degli operatori per il secondo semestre, tuttavia, risultano generalmente più pessimistiche in quanto prevedono un calo delle entrate a causa della recessione economica e dell’aumento della disoccupazione, da cui ne deriverà un taglio della spesa per prodotti servizi non essenziali. Di qui la riduzione dell’outllook per fine anno da parte di Idc, di un ulteriore mezzo punto percentuale.

La tendenza negativa dovrebbe avere un impatto su tutte le regioni del mondo, ma non della stessa entità. Si prevede che i ricavi in America il più grande mercato, diminuiranno dello 0,5% nel 2020. Europa, Medio Oriente e Africa e Asia-Pacifico (inclusi Giappone e Cina) subiranno un leggero calo principalmente a causa del numero di clienti sensibili al prezzo nei paesi a basso reddito dell’Africa e dell’Asia. Riguardo alla proiezioni quinquennali Emea e Asia-Pacifico dovrebbero riprendersi un po ‘più lentamente rispetto all’America perché i clienti dei mercati emergenti dovrebbero rimanere cauti in termini di spesa per un periodo più lungo.

“Nella prima metà del 2020, gli operatori hanno mantenuto una solida resilienza in gran parte delle loro operazioni – spiega Kresimir Alic, direttore della ricerca del team di comunicazioni Worldwide Telecom di Idc – Tuttavia, poiché i paesi di tutto il mondo continuano a lottare con nuove ondate di Covid-19 e gli scienziati sono ancora abbastanza lontani da una soluzione al problema, gli operatori di telecomunicazioni sono ora concentrati sui miglioramenti dell’efficienza per mitigare gli impatti negativi previsti durante il resto del l’anno. Insieme a ulteriori risparmi sui costi, comprese minori spese in conto capitale a seguito di politiche di investimento contenute, questo può ancora essere tradotto in una crescita dell’Ebitda”.

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