È un momento favorevole per le aziende delle telecomunicazioni europee: secondo la più recente analisi di Morgan Stanley dei trend di mercato, “l’Europa è meno dipendente dai fornitori stranieri e i principali operatori di telecomunicazioni dell’Ue potrebbero essere ben posizionati per la crescita, perché i prezzi dei telefoni cellulari aumentano più velocemente dell’inflazione e i livelli di investimento di spesa in conto capitale diminuiscono”.
Inoltre, gli operatori di telecomunicazioni stanno utilizzando l’intelligenza artificiale per ridurre i costi e migliorare il servizio clienti, mentre gli investimenti nell’intelligenza artificiale e nei data center stanno aumentando la domanda di infrastrutture in fibra, potenziando ulteriormente gli ecosistemi delle telecomunicazioni.
Le telco europee disaggregano la catena del valore
Un altro trend rilevante è che gli operatori delle tlc stanno sempre più separando o condividendo elementi di rete con il network sharing per migliorare il ritorno sul capitale investito.
“Le telco europee continueranno a disaggregare la catena del valore”, afferma Morgan Stanley. “Potremmo continuare a vedere una separazione della rete di accesso radio e delle risorse della torre, nonché delle reti di linea fissa”.
Secondo gli analisti gli sviluppi in atto sul mercato delle Tlc rendono il settore interessante per le opportunità che offre agli investitori.
Il rapporto della Commissione europea del settembre 2024, “Il futuro della competitività europea”, descrive il gap di competitività dell’Europa nelle tecnologie digitali come una minaccia per la crescita futura e incoraggia una serie di azioni tra cui l’accelerazione dell’integrazione dell’Ai nell’industria dell’Ue, il consolidamento tra gli operatori di telecomunicazioni e la decarbonizzazione attraverso tecnologie pulite. Sono questi gli sviluppi che Morgan Stanley ritiene attraenti.
Industria più competitiva con l’Ai
Secondo la Commissione europea, la rivoluzione dell’Ai potrebbe aiutare l’Europa anche ad aumentare la produttività e a ripristinare il suo primato industriale. In questo rafforzamento industriale c’è anche l’obiettivo di partecipare in modo più rilevante alla catena di fornitura mondiale dei semiconduttori. Lo European Chips Act mira a raddoppiare la quota di mercato globale dei semiconduttori europei al 20% entro il 2030.
L’Europa dipende attualmente dai paesi extra Ue per la progettazione, l’imballaggio, l’assemblaggio e l’hardware dei chip per i processori più avanzati. Tuttavia, il rapporto della Commissione europea cita l’opportunità di coordinare gli sforzi dell’Ue su imballaggi avanzati 3D, materiali avanzati e processi di finitura per i chip. Le aziende europee potrebbero conquistare quote di mercato nell’advanced packaging, che combina più chip per migliorare le prestazioni e l’efficienza energetica, visto che diversi leader nel packaging avanzato sono aziende europee.