AFRICA

L’Etiopia “apre” il mercato Tlc: parte la sfida tra operatori

Nel 2020 il Paese africano spalancherà le porte alla concorrenza nelle telecomunicazioni. La “piazza” potrebbe fare gola a molti, con 107 milioni di potenziali utenti di cui soltanto 35,4 sono attivi e 20,7 milioni hanno una connessione dati

Pubblicato il 10 Dic 2019

Addis Abeba

Nel 2020 il mercato della telefonia mobile dell’Etiopia si aprirà alla concorrenza, con posto per nuovi operatori forse anche internazionali. Il paese del Corno d’Africa ha una popolazione di 107 milioni di persone, registrata a dicembre del 2018 dalle Nazioni Unite. Di questi, Gsma Intelligence stima che il numero di utenti unici della telefonia mobile sia pari a circa 35,4 milioni alle fine del terzo trimestre di quest’anno, di cui appena 20,7 milioni con una connessione dati abilitata.

Secondo un approfondimento di Mobile World Live, questi dati rappresentano una grande opportunità per gli operatori di telefonia mobile che vogliono entrare in un nuovo mercato e fornire servizi voce e dati, prima ancora che meccanismi di pagamenti in mobilità.

Quali siano le condizioni relative alle licenze che Addis Abeba vorrà imporre ai futuri operatori ancora non è noto. Nonostante questo però c’è già un buon numero di aziende del settore che ritengono che il mercato etiope sia molto interessante e che, se il prezzo delle frequenze e delle licenze sarà ragionevole, l’opportunità si concretizzerà.

A giocarsi la partita, secondo Mobile World Live, per adesso sono soprattutto sette telco. Le prime tre, Vodacom, Vodafone e Safaricom sono le più entusiaste delle opportunità all’orizzonte per l’apertura del mercato etiope. Nick Read, a capo del gruppo Vodafone, definisce l’Etiopia “una grande opportunità” sia dal punto di vista delle comunicazioni mobili che dei servizi di pagamento. A condizione però che le condizioni di prezzo siano quelle giuste. Il Ceo di Vodacom Group, Shameel Joosub ritiene che le opportunità siano molto grandi e lo stesso è per il Ceo ad interim di Safaricom, Michael Joseph, che ritiene di partecipare ad una eventuale asta, anche se teme che il costo delle sole licenze “sia nell’ordine del miliardo di dollari”.

Il gruppo di telefonia mobile sudafricano MTN opera già in tutti i principali e più grandi mercati africani, dalla Nigeria al Ghana, dall’Uganda allo Zambia, dal Ruanda al Sudan del Sud, al Camerun fino alla Costa d’Avorio, oltre ovviamente al Sudafrica. Da tempio il Ceo Rob Shuter ritiene che l’Etiopia sia un mercato estremamente importante e ritiene che sia molto importante per la sua azienda partecipare alle eventuali gare di assegnazione di licenze, anche perché questo le consentirebbe di raggiungere l’obiettivo aziendale di essere il principale attore del settore dei servizi finanziari in Africa.

Anche la francese Orange è molto interessata all’Etiopia. L’ex France Télécom è infatti già presente in Africa soprattutto in Africa Occidentale e Centrale. Non opera in nessun paese confinante con l’Etiopia ma ritiene che sia un obiettivo importante: il vice-Ceo Ramon Fernandez secondo Mobile World Live ha detto che il Ceo Stephane Richard e il responsabile del mercato regionale per l’Africa e il Medio Oriente Alioune Ndiaye hanno visitato le autorità ad Addis Abeba per discutere di una eventuale entrata nel mercato etiope.

Etisalat, cioè Emirates Telecommunications Corporation, l’operatore degli Emirati Arabi Uniti con sede ad Abu Dhabi, nel 2016 ha venduto le sue attività del Sudan, confinante con l’Etiopia, ma è ancora attivo in vari paesi africani. Non ci sono tuttavia dichiarazioni pubbliche di interesse per l’Etiopia.

La società statale vietnamita di telecomunicazioni Viettel ha invece già entrambi i piedi in Africa con una serie di partecipazioni o proprietà di aziende africane in questo settore. Nel 2018 la stampa internazionale aveva registrato un interesse per il mercato etiope, al quale però non era seguita più alcuna altra informazione.

C’è poi, secondo Mobile World Live, una lista di altre società di telecomunicazioni che potrebbero essere interessate a entrare in un modo o in un altro nel mercato etiope: da Airtel Africa a Zain Group. Tra gli scenari possibili per molte di queste aziende, soprattutto quelle che non hanno operazioni consolidate in Africa e in particolare nel Corno d’Africa, è probabile che il tentativo di entrare nel mercato etiope passerebbe attraverso la formula di una joint venture.

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