LE NUOVE REGOLE

L’Europa stringe sulla riforma delle Tlc, la commissione Itre dà il via libera

Ok al Codice delle comunicazioni elettroniche su cui Parlamento, Consiglio e Commissione Ue hanno raggiunto un accordo lo scorso giugno. Ora la palla passa alla plenaria di Strasburgo per l’approvazione finale. Incentivi per gli investimenti in fibra degli operatori wholesale only e facilitazioni per il co-investimento in reti i pilastri

Pubblicato il 10 Lug 2018

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L’Europa stringe sulle nuove regole per le Tlc. Oggi la commissione Itre ha dato il via libera al documento sul Codice delle Comunicazioni elettroniche sul quale era stato raggiunto un accordo tra Parlamento, Commissione e Consiglio lo scorso giugno. Ora la palla passa alla plenaria del Parlamento per l’approvazione finale, probabilmente a settembre alla ripresa dei lavori, e ai 28 Paesi. Dato che si tratta di un testo s cui è stato raggiunto dal trilogo, il via libera è praticamente scontato.

Tra i pilastri del nuovo Codice europeo per le comunicazioni elettroniche incentivi per gli investimenti in fibra per gli operatori wholesale only e facilitazioni per il co-investimento in reti. E ancora licenze d’uso ventennali per le frequenze. Previsto anche un taglio dei costi delle chiamate internazionali all’interno della Ue: per la prima volta viene stabilito un tetto di 19 centesimi al minuto e di 6 centesimi per gli sms.

Entrando nel dettaglio  le nuove  regole hanno lo scopo di incentivare lo sviluppo di reti ad  altissima velocità in fibra ottica nonché i modelli innovativi  di investimento, in particolare quello dei cosiddetti operatori  non verticalmente integrati . Il Codice  prevede per questi ultimi, specializzati in infrastrutture di  connettività come per esempio in Italia Open Fiber, un regime  differenziato e più favorevole rispetto agli operatori tlc  tradizionali sia proprietari della rete che fornitori di servizi  agli utenti finali. L’obiettivo, infatti, è garantire gli  investimenti necessari per fornire la banda larga ad altissima  velocità ad altri operatori. Nel testo finale approvato dalla  commissione industria viene inoltre confermato che gli operatori  “wholesale only” mantengono la loro qualifica e i relativi  benefici regolamentari anche quando vendono i loro servizi  all’utenza business e alla pubblica amministrazione.

Per Andrus Anisp, commissario Ue al Mercato unico digitale, le regole sono cruciali per spingere “la competitività dell’Europa, gettando le basi per lo sviluppo del 5G attraverso l’Ue”. Secondo la commissaria al Digitale Mariya Gabriel si tratta di un passo avanti per l’economia europea ma anche per i cittadini per i quali l’accordo prevede “accesso ai servizi di comunicazione a prezzi accessibili, compreso l’accesso universale a Internet” per servizi di e-gov, banca online o videochiamate”.

Anche per Roberto Viola dg della DG Connect l’accordo segna uno step cruciale che avrà “un impatto positivo su vari settori, dalla sanità ai trasporti fino all’istruzione. Mettiamo ogni europeo in condizione di avvantaggiarsi della digital economy”.

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