L'OSSERVATORIO AGCOM

L’Ftth supera l’Fwa: è la prima volta in Italia

Cambia lo scenario nazionale: in quattro anni la banda ultralarga oltre i 30 Mb passa dall’11% al 62%. Tim in pole position con il 42,2% di marketshare ma perde quote, mentre Fastweb e Vodafone crescono. Boom dell’ultrabroadband mobile. WindTre primo operatore

Pubblicato il 20 Ott 2020

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Cambia lo scenario italiano della connettività. Ed è l’Ftth la tecnologia che sta registrando le migliori performance in termini d attivazione delle linee al punto da superare – ed è la prima volta nel nostro Paese- quelle in Fwa (Fixed Wireless Access). È quanto emerge dall’Osservatorio trimestrale Agcom che mappa lo status quo a giugno 2020 (qui il report integrale).

Se è vero che gli accessi alla rete fissa continuano a subire una decisiva emorragia (si sono ridotti di 100mila unità nel trimestre e di 370mila al confronto con giugno 2019) si rilevano – evidenzia l’Autorità presieduta da Giacomo Lasorella – significativi cambiamenti nella composizione delle tecnologie utilizzate per la fornitura del servizio: se nel giugno 2016 l’86,5% degli accessi alla rete fissa era in rame, dopo quattro anni questi sono scesi al 41,2% (con una flessione di 9,4 milioni di linee), e allo stesso tempo sono sensibilmente aumentati gli accessi tramite tecnologie qualitativamente superiori, in particolare quelle in tecnologia Fttc (+7,05 milioni di unità), Ftth (+1,06 milioni) e Fwa (+620 mila).

L’Ftth a 1,46 milioni di linee

Il dato più significativo riguarda il sorpasso delle linee Ftth su quelle Fwa: 1,46 milioni contro 1,42 milioni. “Tale dinamica si riflette in un aumento delle prestazioni in termini di velocità di connessione commercializzate dalle imprese: in quattro anni le linee con velocità pari o superiore ai 30 Mbit/s sono passate infatti da meno dell’11% al 62% del totale delle linee broadband e ultrabroadband, il cui quadro competitivo vede Tim quale maggiore operatore con il 42,2%, seguito da Vodafone (16,6%), Fastweb (15,1%) e da Wind Tre (13,8%)”, evidenzia Agcom.

Boom della banda ulatralarga mobile: +58%

Riguardo al segmento della rete mobile, le sim complessive (103,6 milioni a giugno 2020) risultano in flessione di circa 900mila unità su base annua: se le sim M2M sono cresciute di 2,8 milioni quelle “solo voce” e “voce+dati” si sono ridotte di 3,6 milioni di unità. Tim si conferma market leader (29,4%), seguita da Vodafone (28,9%) e Wind Tre (26,4%) mentre Iliad rappresenta il 6% del mercato. “Considerando il solo segmento delle sim “human”, ovvero escludendo le M2M, il nuovo operatore raggiunge l’8%, mentre Wind Tre, nonostante una quota in calo di 2,8 punti percentuali su base annua, rimane il principale operatore con il 28,8%”, si legge nel report. Prosegue a ritmi sostenuti la crescita della larga banda mobile: nei primi 6 mesi del 2020 oltre il 70% delle linee human ha effettuato traffico dati, con un consumo medio unitario mensile di dati stimabile in circa 9,1 GB/mese in crescita del 58% rispetto a giugno 2019.

Internet, in calo l’uso dei social network ma Facebook resta in pole

Sul fronte dell’uso di internet, nel mese di giugno 2020 43 milioni di utenti medi giornalieri hanno navigato in rete per un totale di 64 ore di navigazione mensile a persona. Passando all’esame dell’audience dei principali social network, Facebook, con quasi 37 milioni di utenti unici e una contrazione su base trimestrale di 4 punti percentuali, si conferma la principale piattaforma utilizzata dagli utenti. Analoga tendenza si osserva per Instagram, Linkedin e Twitter i cui consumi a giugno 2020 si attestano sui valori di dicembre, ma in sensibile calo se confrontati con quelli registrati nel periodo di lock down (rispettivamente -36%; -12,2% e -21,8%). Diversamente, nonostante l’allentamento delle misure di contenimento dell’epidemia, prosegue il trend crescente per Pinterest, frequentato a giugno 2020 da 16,7 milioni di utenti unici (+12,2 punti percentuali) e Tik Tok, del gruppo ByteDance, utilizzato da 6,6 milioni di utenti (+20,5 punti percentuali).

Editoria in flessione: anche le copie digitali perdono colpi

Nel settore dell’editoria si conferma il trend negativo già evidenziato nei precedenti Osservatori: nel mese di giugno 2020, la vendita di quotidiani (copie cartacee e copie digitali) è pari a circa 2,1 milioni di copie, in flessione del 25% su base annua. Con riferimento all’intero periodo considerato (giugno 2016 – giugno 2020), le copie giornaliere cartacee complessivamente vendute dai principali editori si sono quasi dimezzate, passando da circa 2,3 a 1,3 milioni di unità. Contestualmente, le copie digitali risultano in netta flessione se consideriamo l’intero periodo (-21% punti percentuali) e in incremento se si considerano i valori di giugno 2019 (+11 punti percentuali).

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