STRATEGIE

L’intesa con Tim spinge l’Ebitda di Tiscali: +12 milioni all’anno

Il Cda della compagnia ha analizzato gli effetti economici del Mou: nel biennio 2021-2022 attesa una generazione addizionale di cassa di oltre 35 milioni e a regime di circa 20 milioni

Pubblicato il 04 Set 2020

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Vantaggi “estremamente significativi” dall’accordo con Tim. Il consiglio di amministrazione di Tiscali, riunitosi ieri, ha esaminato il contenuto dell’accordo stipulato con Tim del 27 agosto. Come si legge in una nota, l’accordo “determina una trasformazione epocale per Tiscali che si posiziona, prima in Italia, come smart telco e digital service operator, focalizzato sulla fornitura dei servizi e applicazioni digitali su tecnologia ottica e 5G”.

Per la compagnia di Soru i vantaggi di questo cambiamento strategico sono estremamente positivi e significativi e riguardano in particolare “una forte riduzione dei costi di connessione e di gestione del traffico, il quasi totale azzeramento degli investimenti in rete“. Sono inoltre attesi una forte riduzione degli investimenti per connettere i nuovi utenti e per migrare su tecnologia in fibra gli attuali clienti in rame, un incremento del 50% del bacino utenti raggiungibili direttamente in fibra, l’accelerazione del processo di migrazione in fibra e conseguente miglioramento della qualità del servizio e del churn rate, la focalizzazione e maggiori investimenti a supporto del servizio al cliente e sulla innovazione e offerta di servizi e prodotti digitali ad alto valore aggiunto e l’ottimizzazione del capitale circolante.

La stima degli effetti economici derivanti da questi miglioramenti evidenzia, a parità di perimetro (e nell’assunto che i contratti vincolanti riflettano il contenuto dell’accordo raggiunto), un miglioramento dell’Ebitda già a partire dall’ultimo trimestre 2020, e un incremento a regime nel 2022 di circa 12 milioni di euro annui (in ragione del fatto che le condizioni economiche previste nell’accordo trovano applicazione dal primo settembre 2020).

È inoltre attesa una generazione addizionale di cassa, nel biennio 2021-2022, di oltre 35 milioni e a regime, a partire dal 2023, di circa 20 milioni. Le maggiori risorse finanziarie verranno utilizzate anche a supporto di iniziative volte ad incrementare la base clienti.

Da ultimo, come già comunicato lo scorso 27 agosto, Tiscali ribadisce che il possibile ingresso nel capitale di FiberCop verrà valutato in buona fede dalle parti coinvolte in una fase successiva.

Secondo Tiscali, l’accordo con Tim è tra i primi in Europa secondo il principio di co-investimento come definito dalla Commissione europea. L’accordo “ha natura di puntuazione dei termini essenziali delle intese raggiunte con Tim e, pertanto, i contenuti definitivi verranno disciplinati in contratti vincolanti che le parti negozieranno e sottoscriveranno entro il 31 ottobre 2020”.

Il Mou con Tim

Tim e Tiscali hanno sottoscritto un Memorandum of Understanding per definire i termini di una partnership strategica avente ad oggetto lo sviluppo del mercato ultra-broadband attraverso la partecipazione commerciale di Tiscali al progetto di co-investimento FiberCop”, si legge nella nota congiunta che annuncia l’intesa.

Il progetto consiste, in un primo momento, nel razionalizzare la rete di Tiscali creando le condizioni per agevolare la migrazione dei propri clienti sulla rete ultrabroadband di FiberCop. Gli interventi consentiranno inoltre a Tiscali di ridurre in modo consistente i costi di infrastruttura di rete, evitando duplicazioni”.

Nel medio-lungo termine e in linea con il piano di sviluppo di FiberCop, l’accordo  – si legge sempre nella nota – consentirà a Tiscali di attivare sulla rete di nuova costituzione una quota significativa dei propri accessi. Tim e Tiscali, inoltre, verificheranno successivamente, la possibilità di un eventuale ingresso di Tiscali nell’azionariato di FiberCop attraverso il conferimento di apposito ramo d’azienda, secondo modalità da concordarsi.

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