LA SURVEY

Lo smartphone diventa l’alter ego digitale, spinta dal mobile commerce

Secondo la Global Mobile Consumer Survey 2017 di Deloitte per 6 italiani su 10 il cellulare è diventato un vero e proprio assistente personale. L’Italia è al di sopra della media europea per l’acquisto online di prodotti e di servizi tramite device

Pubblicato il 28 Feb 2018

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Lo smartphone per 6 italiani su 10 è un vero e proprio assistente personale: tra questi, uno su 5 non può fare a meno della ricerca vocale, il 49% per ricercare informazioni, il 48% per chiamare un contatto della rubrica. Lo rileva Global Mobile Consumer Survey 2017 di Deloitte.

“Lo smartphone è diventato, anno dopo anno, sempre più versatile e parte integrante della nostra quotidianità – spiega Alberto Donato, Partner Deloitte e Tmt Industry Leader. – Si tratta ormai di un vero e proprio assistente tascabile in grado di supportarci nelle più disparate attività, una sorta di alter ego digitale, un dispositivo così evoluto da superare persino la tradizionale reticenza degli italiani verso strumenti di pagamento diversi dal contante, diventando sempre più usato per pagare sia in negozio sia on line. Grazie allo smartphone, gli italiani iniziano ad essere attirati da tecnologie che in passato guardavano con distacco e l’”Internet delle cose” ne è un esempio: gli italiani controllano da remoto sempre più oggetti connessi che occupano le nostre case, le nostre auto e il nostro tempo libero. Dal confronto europeo, la crescita attesa dei dispositivi intelligenti in Italia risulta significativa anche se, a frenare la loro diffusione, resta la difficoltà di installarli in autonomia e il timore per la diffusione dei nostri dati personali. Inoltre, nonostante molti passi in avanti siano stati fatti nell’ambito della sicurezza, garantire la sicurezza dei dati custoditi nello smartphone resta sempre la grande sfida dei produttori”.

Sempre più arricchito di funzionalità innovative basate sul “machine learning”, il cellulare impara a conoscerci e a prevedere le nostre esigenze. Dalla survey Deloitte emerge come gli italiani siano tra i più assidui utilizzatori in Europa delle funzionalità di predizione del testo (23% degli intervistati), di suggerimento di itinerari (18%) e di ricerca vocale (18%), guadagnando per l’utilizzo di quest’ultima la medaglia d’oro sul podio europeo, seguita da Spagna e Regno Unito. Lo smartphone assume così le sembianze di un vero e proprio assistente virtuale, sempre disponibile a trovare risposte alle più disparate domande: il 49% di chi la usa lo fa per ricercare informazioni, il 48% per chiamare un contatto della rubrica e il 27% per richiedere aggiornamenti sul meteo o scrivere ad un contatto. Interessante risulta poi essere quel 25% degli italiani che lo utilizza come un divertimento, curiosi di scoprire quanto lo smartphone sia pronto a rispondere alle più svariate domande scatenate dalla nostra fantasia. Gli assistenti maggiormente oggetto di scherno sembrano essere Siri per la Apple, con il 35%, e Cortana per Nokia con il 36%. A beffare la fedele e sempre pronta assistente è il 29% delle donne intervistate e il 30% dei giovani tra i 18-24 anni.

Se da un lato lo smartphone ci semplifica la vita, il risvolto della medaglia è che non riusciamo proprio a farne a meno: seppur siamo noi stessi ad ammettere di abusarne, siamo i primi in Europa a non riuscire a separarcene anche quando dovremmo. Siamo sempre alla ricerca di espedienti per limitarne l’utilizzo e ogni fascia d’età ha il suo preferito: i giovani silenziano le notifiche (più del 30%) mentre gli over 65 spengono il cellulare di notte (42%).

Dalla survey 2017 emerge che il 40% degli italiani ritiene di utilizzare troppo il proprio cellulare e un 36% di questi ammette di esagerare in tutte le situazioni: il 27% durante la sera, il 20% nei momenti con la famiglia e il 13% a lavoro, scuola o università. Ad avere maggiori difficoltà a separarsi dal proprio cellulare sono gli under 24 con una percentuale del 61% ma anche i più grandi non scherzano: il 20% degli over 65, che nelle Survey degli scorsi anni avevamo visto avvicinarsi al mondo dello smartphone ma senza abusarne, oggi ritiene di utilizzarlo troppo. Quest’anno un numero ancora più alto di italiani afferma che i propri cari utilizzano troppo i propri smartphone: ad additare per questo il proprio partner è l’8% in più degli intervistati rispetto allo scorso anno, mentre il 5% in più lo pensa dei propri figli. Solo i genitori sembrano comportarsi meglio, con una diminuzione del 9% di intervistati che li accusano di utilizzo eccessivo.

Il portafoglio digitale, che consente di acquistare tramite smartphone e oggetto dei desideri degli italiani già da qualche anno, è ora realtà: rispetto allo scorso anno, le attività per effettuare pagamenti tramite cellulare hanno registrato una crescita a doppia cifra, posizionando l’Italia al di sopra della media europea per l’acquisto online di prodotti (53%, 20 punti percentuali in più rispetto al 2016) e servizi (37%). Lo shopping online non è tuttavia il solo modo per fare acquisti tramite lo smartphone: i pagamenti a portata di touch diventano sempre più frequenti anche nei negozi, con un trend di crescita guidato dagli italiani fra i 25 e 44 anni (45%).

La diffusione dei pagamenti tramite smartphone coinvolge anche i servizi legati alla mobilità con un italiano su 5 che li utilizza per mezzi pubblici, parcheggi e taxi. Oltre che per pagare o acquistare in negozio e online, lo smartphone è sempre più usato per controllare il saldo bancario (51%), trasferire denaro in Italia (30%) e all’estero (22%, primo posto a livello europeo, seguita dalla Spagna e dal Regno Unito rispettivamente con il 16 e 14%). L’ultimo ostacolo da superare rimane quello della sicurezza: il 30% di chi non ha ancora pagato tramite smartphone dichiara di non averlo fatto perché non considera il telefono un mezzo sicuro.

L’Internet of Things, la nuova tecnologia che permette ai nostri oggetti di comunicare, ricevere dei comandi o scambiarsi informazioni, è sempre più presente nelle case degli italiani: la survey di quest’anno ha messo in evidenza che, in linea con quello che succede nel resto del mondo, anche gli italiani hanno iniziato a mostrare un concreto interesse verso l’IoT. Gli ambiti di applicazione di queste tecnologie che hanno riscosso il maggior successo fra gli intervistati sono i dispositivi intelligenti nel settore dello svago, preferiti dal 24% degli intervistati, le auto intelligenti con un 9% di preferenze e, infine, i dispositivi legati alla domotica e alla casa, con un 7% delle preferenze.
I numeri parlano chiaro: la Smart Tv guadagna il consenso degli italiani superando le aspettative di crescita (il 38% possiede una Smart TV, +17% rispetto allo scorso anno. Non meno significativo è il successo degli oggetti connessi dedicati alla cura e al controllo della casa, dai meno diffusi sistemi di illuminazione ai più familiari sistemi di sorveglianza.

Anche l’auto connessa sta guadagnando popolarità tra gli italiani: dalla Survey Deloitte emerge che il 9% degli intervistati dichiara di possedere o di avere facile accesso ad un sistema auto connesso, un incremento di 5 punti percentuali rispetto al 2016.

La condivisione di foto e video si conferma la tendenza del momento, trasversale a tutte le fasce d’età. A primeggiare sono senza dubbio le applicazioni di messaggistica istantanea, utilizzate dal 95% dei giovani per condividere foto. Con il 93% di preferenze, Whatsapp è la regina italiana delle app registrando una crescita di 10 punti percentuali nell’ultimo anno. Gli italiani che condividono foto giornalmente sono circa il doppio della media europea pari al 14%: a condividere i video sulle app di messaggistica sono l’87% degli under 35 e il 70% degli over 55.

I social network restano molto apprezzati perché sostenuti da funzionalità sempre nuove. Un esempio sono le dirette video che, in un solo anno, hanno conquistato il 40% degli intervistati. Per chattare, sbirciare la bacheca di Facebook (il 28% degli italiani lo fa almeno una volta ogni ora) e condividere i momenti più importanti, gli italiani acquistano pacchetti telefonici con una quantità sempre maggiore di giga disponibili e solo il 15% degli intervistati ha dichiarato di esaurire molto frequentemente la quota di traffico dati mensile: la paura di restare senza giga è tuttavia sempre in agguato e ha innescato un cambiamento di tendenza rispetto agli scorsi anni. Gli italiani, infatti, si connettono sempre più frequentemente alle reti Wi-Fi pubbliche e private con un +12% rispetto al 2016.

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