Lombardi (Asati): “Su governance Telco ha fatto una scelta obbligata”

Il presidente di Asati commenta al Corriere delle Comunicazioni la decisione dei soci italiani di rafforzare la procedura sulle parti correlate. “Dopo lo scandalo del convertendo non si poteva fare altrimenti”. E rilancia: “Bisogna cambiare lo statuto: via la regola dei 4/5”

Pubblicato il 07 Gen 2014

“Una decisione obbligata”. Con queste parole il presidente di Asati, Franco Lombardi, commenta l’apertura dei soci italiani di Telco al rafforzamento della procedura sulle parti correlati. “Si tratta – spiega Lombardi al Corriere delle Comunicazioni – di un atto dovuto, dopo lo scandalo del convertendo e dopo le nostre sollecitazioni alla Consob. Ricordiamo che il cda, a maggioranza Telco per il 4/5, ha approvato l’operazione sul convertendo per 1,3 miliardi di euro riservando un potenziale trattamento prioritario nel processo di allocazione a Telefonica e agli altri istituti finanziari di Telco, negandolo però a tutti gli altri 500.000 piccoli azionisti risparmiatori che rappresentano l’85% del capitale. Ecco perché Telco non poteva fare altro che optare per un’apertura al rafforzamento delle procedure sulle parti correlate”.

Secondo Asati però questa scelta non è sufficiente. “Bisogna cambiare l’attuale statuto e serve un’assemblea ad hoc- evidenzia il numero uno dei piccoli azionisti – Serve variare la regola dei 4/5, quella che attualmente dà la possibilità alla lista di maggioranza di avere in Cda i quattro quinti dei posti disponibili. Asati chiede da sempre che la rappresentanza dei consiglieri in Cda sia collegata al peso in assemblea: l’idea è un sistema proporzionale per cui se una lista ha il 20% degli azionisti quel 20% deve essere rappresentato nel board”.

Quella sul cambio dello statuto è una battaglia di lunga data di Asati. Nel dettaglio l’associazione chiede da sempre l’annullamento degli articoli 9 e 17 dello statuto, riguardanti l’elezione degli organi sociali, con l’introduzione di norme coerenti con un assetto azionario a larga diffusione, in particolare un sistema duale, con la presenza di un componente espresso dalle associazioni di azionisti e di un rappresentante dei lavoratori.

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