Saranno tempi duri per gli utenti che, tra il passaggio da un operatore telefonico all’altro, lasciano bollette insolute mettendosi comunque in tasca un nuovo smartphone da centinaia di euro. Con l’obiettivo di contrastare questo fenomeno, il cosiddetto “turismo telefonico”, il Garante della Privacy ha infatti dato il via libera alla creazione di una banca dati delle morosità telefoniche intenzionali, ossia quelli non legati a difficoltà momentanee o dimenticanze del cliente.
Nel S.I.Mo.I.Tel. (Sistema informativo sulle morosità intenzionale nel settore delle telefonia) finiranno enti, associazioni, liberi professioni, persone fisiche o giuridiche e titolari di ditte individuali non in regola con i pagamenti, soprattutto degli abbonamenti che includono l’acquisto di uno smartphone o di un tablet. Prima dell’attivazione di una nuova offerta, gli operatori telefonici potranno dunque monitorare l’eventuale morosità del potenziale cliente e avere dunque un’arma in più contro i turisti telefonici.
“Non potranno essere trattati dati sensibili o giudiziari. Le informazioni sulle morosità – ha spiegato il Garante – potranno essere inserite nel sistema solo al contemporaneo verificarsi di precise condizioni: risoluzione del contratto da non meno di tre mesi; morosità superiore a 150 euro per singolo operatore. Fatture non pagate nei primi sei mesi successivi alla stipula del contratto e assenza di altri contratti in regola con lo stesso operatore”.
Il trattamento dei dati contenuti nel S.I.Mo.I.Tel., secondo quanto stabilito dall’Autorità, potrà essere effettuato dal gestore del Sistema e dagli operatori telefonici, anche senza consenso degli interessati. Tuttavia, gli utenti dovranno essere informati del trattamento dei propri dati rispetto alla nuova banca dati al momento della stipula del contratto.