Sono quasi 200 gli operatori che, in tutto il mondo, stanno
investendo nell’Lte: l’aggiornamento del report “Evolution to
Lte” della Global mobile suppliers association (Gsa) conferma 140
progetti da parte delle telco per la realizzazione di reti
commerciali Lte in 56 Paesi, cui si aggiungono 56 progetti in fase
preliminare, per un totale di 196 operatori in 75 Paesi che
attualmente stanno investendo nella Long term evolution (sia Lte
Fdd che Lte Tdd).
Il numero di operatori impegnati è del 118% più alto rispetto a
un anno fa. Intanto, diciassette aziende hanno già lanciato reti
commerciali Lte in Austria, Danimarca, Estonia, Finlandia,
Germania, Hong Kong, Giappone, Norvegia, Polonia, Svezia, Usa e
Uzbekistan. La Gsa ha anche alzato il suo outlook per il mercato e
ora prevede almeno 73 reti Lte commercialmente attive entro fine
2012.
Quanto alle regioni del mondo più attive nelle iniziative legate
all’Lte, la Gsa rileva che (all’interno dei 140 operatori già
in fase avanzata con i loro progetti) 29 reti sono nelle Americhe,
64 in Europa, 14 in Medio Oriente e Africa e 33
nell’Asia-Pacifico.
L’associazione sostiene anche che l’ecosistema dei device
adatti a supportare le chiamate sulle nuove reti si sta rapidamente
formando. La Gsa parla di un totale di 98 user devices abilitati
all’Lte già lanciati sul mercato da 35 fornitori.
Diversi Paesi hanno in agenda le aste per lo spettro 4G nei
prossimi mesi (incluse le frequenze dei 2.6 GHz e dei 700 e 800
MHz, il cosiddetto dividendo digitale) e l’accesso al nuovo
spettro è fondamentale per la diffusione dell’Lte, ma si tratta
di procedure lunghe, nota la Gsa, per cui può essere utile intanto
riutilizzare (re-farming) bande già disponibili, come quella dei
1800 MHz, originariamente allocata per il Gsm e che appare oggi
“un ottimo candidato per le implementazioni dell’Lte, anche
perché permette una copertura doppia rispetto ai 2.6 GHz”. Per
la Gsa non c'è dubbio: gli 1800 MHz sono una “banda core”
per l’Lte.